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GAZZETTINO-Insegnanti conservatori e lamentosi!

GLI INCONTRI CULTURALI A VILLA FERRARI "Insegnanti conservatori e lamentosi" Le sferzate di Drago: "La scuola soffre di elefantiasi: non vuole cambiare" Bassano Rosario Drago difende a spa...

12/10/2003
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Il Gazzettino

GLI INCONTRI CULTURALI A VILLA FERRARI
"Insegnanti conservatori e lamentosi"
Le sferzate di Drago: "La scuola soffre di elefantiasi: non vuole cambiare"
Bassano
Rosario Drago difende a spada tratta la riforma della scuola. D'altronde lui, ex insegnante all'Itis di Bassano, ex preside dello "Scotton" e del "Remondini", ora è consigliere della Moratti e questa riforma la sente come sua. Chiamato a Romano a parlarne agli Incontri culturali del lunedì a villa Ferrari, l'ha difesa e giustificata. Ha cominciato col denunciare le resistenze che essa incontra, ne ha sostenuto l'indispensabilità e ha indicato quale dovrà essere la scuola del futuro. "La scuola è un transatlantico - ha detto - quando dovrebbe essere piuttosto una flottiglia facile da manovrare. È un servizio dello Stato che soffre di elefantiasi, refrattario alle novità e tanto più alle inversioni di rotta".

Quali le resistenze? Quelle dovute alla scarsa pressione dell'opinione pubblica sul mondo della scuola a causa delle difficoltà di monitorarne la qualità; quelle delle famiglie che preferiscono il quieto tran tran e tendono a coccolare i docenti invece che mettere in discussione certi sistemi scolastici; quelle dei docenti, preoccupati di conservare vecchi privilegi; quelle dei ministri del Tesoro che a fronte di investimenti anche impegnativi (100 mila miliardi di vecchie lire all'anno) non vedono risultati tangibili e si chiedono a che pro continuare a farlo.

Ma è sugli addetti ai lavori, in particolare i docenti, che la sferza di Drago si abbatte. "Gli insegnanti sono una potenza. Anche per la loro massa, frutto di una politica prima di tutto sociale su cui Dc e Pci si trovavano d'accordo e per cui ora l'Italia ha il 20\% di personale per la scuola in più rispetto alla media degli altri Paesi europei, essi possono far cadere ministri. Quindi sono temuti. E sono conservatori. Temono i cambiamenti perché non vi vedono convenienze. Per cambiare, vogliono la dimostrazione di poterne ricavare vantaggi superiori. E hanno il vizio di piangersi addosso e di parlare male della scuola".

Per quanto riguarda la riforma Drago ha ribadito l'importanza delle tre "I" (inglese, internet, impresa), vale a dire imparare a parlare l'inglese, usare le tecnologie e guardare agli sbocchi professionali. "Occorre rivedere programmi e percorsi perché lo Stato non può obbligare ad andare a scuola e poi bocciare. Parlare di centralità dell'alunno è ancora retorica. La liceizzazione anche degli istituti tecnici e professionali, con il moltiplicarsi delle discipline, è stata una disgrazia, causa di troppi abbandoni e disaffezione verso la scuola. Per questo occorre creare percorsi diversificati".

Cos'è la diversificazione? È una delle due direzioni del bivio curriculare, quella "professionale", prevista dalla riforma Moratti. È il progetto dell'alternanza scuola-lavoro che verrà presto varato. Sono ad esempio corsi in cui gli studenti non entrano in aula, in cui vengono valorizzate capacità magari funzionali al lavoro che però la scuola attuale mortifica. Per questo la riforma, tanto presa di mira, resta inderogabile e nessun governo la cambierà più. Ma come sarà la scuola fra qualche anno? "Sarà una scuola che in modo pubblico e obiettivo dimostrerà quello che fa. Solo così potrà riavere le risorse economiche che chiede. Sarà una scuola decentrata, affidata agli enti locali. Gli insegnanti accetteranno di essere valutati e diverranno figure professionali che si prendono le loro responsabilità, che potranno fare carriera e lavoreranno a tempo pieno".

Silvano Mocellin


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