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Gazzettino-il prete diventa statale

Gli effetti della nuova norma: saranno assunti come gli altri professori ma con il "via libera" del vescovo Scuola, il prete diventa statale Via all'#146;esame di "abilitazione" per un centinaio...

09/10/2003
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Il Gazzettino

Gli effetti della nuova norma: saranno assunti come gli altri professori ma con il "via libera" del vescovo
Scuola, il prete diventa statale
Via all'#146;esame di "abilitazione" per un centinaio di insegnanti di religione del Friuli Occidentale
L'immissione in ruolo di un centinaio di insegnanti di religione cattolica del Friuli Occidentale (15 mila in Italia) si sta via via concretizzando. Alla metà di ottobre i docenti interessati riceveranno un "pacchetto formativo", sul quale dovranno produrre, rispondendo a domande predisposte, uno scritto da presentare a metà novembre al direttore dell'Ufficio scuola della Curia, che concederà, verso la a metà dicembre, il certificato di idoneità, rilasciato dal vescovo.
La copnsegna del documento, che attesta il "via libera" all'insegnamento della religione cattolica (materia facoltativa), avverrà nel corso di un'assemblea generale degli insegnanti di religione della diocesi di Concordia e Pordenone. Attualmente sono 140 quelli operanti, specialisti e incaricati, dalle materne alle superiori, dei quali ben il 70\% sarà assunto nei ruoli dello Stato. Presupposto fondamentale per la partecipazione al mega-concorso riservato per titoli ed esami, è il possesso dei 3 requisiti fondamentali: il titolo di qualificazione; 4 anni di servizio continuativo negli ultimi 10 anni, per un orario complessivo non inferiore alla metà di quello dell'obbligo; il certificato di idoneità, rilasciato dall'Ordinario diocesano, non prima di 90 giorni rispetto alla scadenza dei termini di presentazione della domanda.

Ai fini del concorso, la Cei (Comunità episcopale italiana) ha predisposto una modulistica sull'idoneità (decreto dell'Ordinario diocesano sulle disposizioni del riconoscimenti dell'idoneità e relativa certificazione) per favorire una certa convergenza all'operato delle diocesi. Seguiranno i corsi di aggiornamento che hanno l'obiettivo di rinnovare la preparazione teologica, pedagogica e didattica e, in liena di massima, corsi di autoformazione.

Contro la cattedra fissa ai docenti di religione negli istituti e nelle scuole di ogni ordine e grado (assunzione a tempo indeterminato) scende in campo la Cgil Scuola provinciale: "Mentre tanti docenti di religione raggiungono l'agognato posto fisso - denunciano Gianfranco Dall'agnese e Carla Franza - restano a piedi 150 mila precari storici di tutte le altre materie (obbligatorie), che da anni (molti da decenni) vengono sottoposti alla staffetta delle supplenze e degli incarichi a tempo, senza beneficiare di alcun vantaggio in fatto di ricostruzione della carriera e di scatti di anzianità".Questa differenza, rispetto ai "colleghi" di religione scatenerà l'ira dei docenti "laici" e le inevitabili "rappresaglie". "La situazione si appesantisce ulteriormente - continuano i due cigiellini - perché esiste la possibilità concreta che gli "storici" possano essere scavalcati anche sulle proprie cattedre, nel momento in cui venisse meno il "placet" discrezionale della Curia sull'idoneità. In questo caso, in possesso di titoli idonei, gli insegnanti di religione, in ruolo a tutti gli effetti, potrebbero passare ad altra materia, baipassando un'altra volta i docenti in "lista d'attesa". "Questa legge è incostituzionale - tuona ancora il cigiellino Dall'Agnese - poiché introduce un canale di reclutamento per le assunzioni, che è parallelo a quello ordinario e viola platealmente il principio costituzionale dell'accesso alla pubblica amministrazione per concorso, dando priorità alla valutazione sostanziale di un altro Stato, la Chiesa, che così facendo prevarica lo Stato Italiano, contravvenendo la sostanziale parità di trattamento dei cittadini".

Alessandra Betto


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