Gazzettino -Il ministro Moratti venga a Bassano.
LA PROVOCAZIONE BASSANO. (S.B.) Per capire i problemi della scuola superiore il ministro Moratti venga a Bassano. Lo chiedono un po' provocatoriamente i giovani del liceo classico Brocc...
LA PROVOCAZIONE
BASSANO. (S.B.) Per capire i problemi della scuola superiore il ministro Moratti venga a Bassano. Lo chiedono un po' provocatoriamente i giovani del liceo classico Brocchi con una lettera aperta corredata da circa 1500 firme, raccolte nei gironi scorsi. "L'invio di questa lettera l'abbiamo deciso in assemblea degli studenti - dichiara Andrea Bertazzo, eletto dai suoi coetanei in consiglio di istituto- e con essa chiediamo al Ministro che venga in una nostra assemblea a parlarci direttamente. Il nostro non vuol essere un atto partitico. Non vogliamo esprimere un nostro parere sulla riforma. Però è un'esigenza politica nostra. Noi giovani siamo interessati al futuro nostro e della scuola". Ecco il testo della lettera sottoscritta, come ricordato,da oltre 1500 giovani: "Gentile ministro, siamo gli studenti del liceo ginnasio statale "G.B. Brocchi" di Bassano del Grappa. Le scriviamo perché anche quest'anno, come nel 2002, la nostra scuola ha dovuto aumentare il contributo per l'iscrizione di 20 euro. Se le famiglie all'inizio del suo mandato dovevano pagare circa 50 euro, oggi la cifra è più che raddoppiata. Nonostante questo provvedimento i servizi offerti dalla scuola non sono aumentati, ma diminuiti: ad esempio, abbiamo visto ridurre i giorni assegnati ai viaggi d'istruzione e i fondi per i corsi extrascolastici pomeridiani (ex direttiva 133). Il denaro proveniente dall'aumento dei contributi, infatti, serve per coprire gli ammanchi dovuti ai tagli che il governo ha fatto sulla scuola. Stando all'ultima previsione il bilancio del nostro istituto, in due anni, i trasferimenti statali complessivi sono passati dal 41 per cento sul totale all'11,7 per cento, ridotti a un quarto. Ci rendiamo conto che lo Stato sta passando un periodo negativo dal punto di vista economico, ma è tanto forte da giustificare un taglio del 75 per cento? Se anche fosse, non riusciamo a spiegarci il perché dei finanziamenti statali agli istituti paritari. Lei sta sostenendo una politica di riforme e, dice, di rilancio della scuola; non discutiamo su questo, solo chiediamo come sia possibile rilanciare una struttura tagliandone così drasticamente i fondi: sarebbe come dire a un contadino di seminare meno per avere un raccolto più abbondante. Nel nostro istituto mancano aule, una classe è costretta a far lezione in corridoio, un'altra in una cappella sconsacrata, ancora non sono state messe a norma le scale antincendio e atre strutture di sicurezza. Eppure ci riteniamo ancora fortunati se paragoniamo la situazione a quella di molte altre scuole, soprattutto nel Meridione. I problemi legati agli spazi, insufficienti o insicuri, sono all'ordine del giorno per quasi tutti gli studenti, ma la sua linea politica sembra ignorarli. Lei dice che noi studenti dobbiamo essere protagonisti della scuola. Ma continuando di questo passo, aggravando il peso sulle famiglie, molti studenti nemmeno ci potranno entrare a scuola. Vogliamo però raccogliere il suo invito e dunque le chiediamo un incontro qui a Bassano per spiegare in un'assemblea, a tutti gli studenti, i punti della sua riforma e il perché dei tagli a un servizio così importante com'è la scuola".