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Gazzettino: I presidi "rimandano" il nuovo esame di maturità

Le commissioni miste e il giudizio di ammissione vengono visti da alcuni come una sfida positiva per gli studenti, ma c’è chi non nasconde perplessità

12/08/2006
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Il Gazzettino

Faion (Canova): «Meglio tutti professori esterni». Migotto (Itis): «Girandola di turisti». Demenech (Palladio): «Non sappiamo i dettagli»
Esame di maturità con giudizio di ammissione e commissari esterni. Dopo il via libera del disegno di legge del nuovo esame di Stato presentato lunedì dal ministro della pubblica istruzione Giuseppe Fioroni, i presidi degli istituti superiori della città fanno i conti con le novità introdotte dalla riforma. Anche se, in alcuni punti, la nuova maturità si presenta come un dejà-vu che riporta in classe alcune formule d'esame già sperimentate in passato. Tornano le commissioni miste: formate per metà da professori interni e metà esterni. Al presidente di commissione saranno affidate solo due classi e non più l'intero istituto com'è stato finora. Torna anche l'ammissione all'esame. Potranno sostenere le prove solo gli studenti che hanno superato lo scrutinio finale e recuperato i debiti: "Un ritorno al passato che rappresenta una nuova sfida per gli studenti - spiega la preside del liceo scientifico Da Vinci, Giuseppina Vincitorio - avere la possibilità di una verifica da parte di insegnanti esterni può servire da stimolo ai professori della classe e agli studenti. Gli studenti dovranno confrontarsi con il diverso punto di vista dei docenti che non conoscono e allo stesso tempo saranno tutelati dalla presenza degli insegnanti curriculari. Hanno così la possibilità di sviluppare diverse abilità e rendere la preparazione più completa".
Ripercorrendo i punti fondamentali della riforma, la preside del liceo Canova, Alfea Faion non vede grandi novità: "Per una vera riforma della maturità sarebbe più utile cambiare le modalità di valutazione. Le prove dovrebbero essere corrette e valutate da persone che non conoscono i ragazzi. I commissari dovrebbero essere tutti esterni".

Messo a punto tra il vecchio e il nuovo, l'esame di Stato targato Fioroni è stato comunicato alle scuole via internet in poche righe di nota informativa lasciando aperti molti punti interrogativi: "I dettagli non li sappiamo - sottolinea il preside del Palladio Giuliano Demenech - come saranno formate le commissioni miste? I professori non dovrebbero arrivare da un'area troppo vicina a quella della scuola e nemmeno troppo lontana. Sarebbe bene che gli spostamenti avvenissero all'interno della regione".

Tra i punti principali quello del ritorno del giudizio d'ammissione viene visto di buon occhio: "L'ammissione è una specie di griglia che induce i ragazzi ad essere più attenti - aggiunge il preside - Prima i debiti formativi venivano presi sottogamba. Ora invece per poter far l'esame bisogna averli sanati tutti". Più che mettere i puntini sulle i sulla nuova maturità il preside dell'Itis Planck, Radames Migotto, sposta la questione sull'effettiva necessità di un esame che a quanto pare fanno solo gli studenti italiani: "L'esame di Stato si fa solo in Italia. Negli altri Paesi esistono solo esami di ammissione all'università. Il nostro è l'unico che ha bisogno di questi esami. Con l'introduzione delle commissioni miste il rischio è quello di creare una girandola di insegnanti da tutta Italia. Si mette in moto una specie di turismo scolastico. Sarebbe meglio pensare a rafforzare i programmi di apprendimento dei ragazzi per valorizzare le potenzialità di ciascun alunno".

Alessandra Vendrame


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