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Gazzettino: I precari friulani diffidano il ministro

Protesta davanti all’Ufficio scolastico provinciale con slogan e uomini sandwich. Denuncia alle "Iene"

26/08/2007
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Il Gazzettino

Dopo aver ottenuto l'abilitazione e il diritto a concorrere per un posto di ruolo grazie al Tar del Lazio e dopo aver perso l'assunzione a tempo indeterminato per un pronunciamento del Consiglio di Stato, i docenti friulani "beffati" scendono di nuovo sul piede di guerra. Per una strada che, questa volta, potrebbe prendere un risvolto addirittura penale. Mercoledì alcuni di loro hanno sottoscritto la diffida redatta dall'avvocato Dante Cudicio di Udine e indirizzata al ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni e al direttore generale di viale Trastevere Fiori perché "emanino con immediatezza la circolare-direttiva a tutti i dirigenti scolastici regionali per lo scioglimento della riserva di iscrizione alle graduatorie permanenti per i corsisti ex Dm 85/2005 presso l'Università di Udine, che hanno terminato i corsi e ottenuto l'abilitazione entro luglio 2007". Inoltre, nel documento, inviato anche al premier, si invita Prodi, il presidente della commissione cultura Pietro Folena "a vigilare perché le disposizioni contenute nella risoluzione 7-00157 dell'11 luglio della Commissione cultura (che impegnava il governo a disporre lo scioglimento di questa riserva, ndr) vengano immediatamente osservate". E c'è chi, come Paolo Pittino, docente di matematica di Buja, non ha esitato anche a rivolgersi alleIenee ai tg Mediaset per ottenere giustizia.
PROTESTA.«Esprimo il mio disgusto e il mio dissenso nei confronti di chi agisce secondo direttive che sono in contrasto con la legge, a danno mio e della scuola. Lo faccio con lo strumento più eloquente, il mio silenzio"». Paolo Pittino, 42 anni di cui sette passati a insegnare, queste parole di protesta le ha "indossate" ieri, novello "uomo sandwich", all'incontro con il dirigente scolastico provinciale Stefano Caravelli. Un vertice da cui i docenti friulani (presenti con i loro avvocati) speravano di ottenere una soluzione in extremis per poter avere, se non l'assunzione (che, a circa 55 di loro, è stata tolta dopo la sentenza del Consiglio di Stato), almeno una supplenza annuale. Invece, niente. Come spiega Caravelli, «gli altri tre dirigenti provinciali non hanno aderito alla proposta di convocare i precari del Dm 85 in coda agli altri inseriti in graduatoria durante le nomine da parte delle scuole polo che inizieranno lunedì. Questi docenti, infatti, sono iscritti con riserva negli elenchi provinciali e potranno solo concorrere per le supplenze brevi. Ero favorevole a trovare una soluzione che venisse loro incontro, per premiare l'impegno profuso e per un fatto di giustizia umana, ma non c'è stato nulla da fare».

Così, ora, molti di loro, incluso Paolo, rischiano di non lavorare affatto il prossimo anno, "visto che tanti non hanno neanche fatto domanda nelle scuole". La battaglia ora continuerà: «Alle operazioni di nomina ci presenteremo in tanti comunque e non escludiamo manifestazioni di protesta», dice Pittino. Tutto in attesa che il Tar del Lazio torni a pronunciarsi. Il 28 agosto sul ricorso presentato da altri precari contro la nota del 2 agosto e, forse il 20 settembre, con la sentenza di merito sul ricorso dei 220 docenti friulani. «A mia domanda, - dice Pittino - Caravelli ha risposto che, in caso di nostra vittoria, potrebbe esserci un ribaltone delle nomine e dei ruoli, con conseguenti rassegnazioni e, come ha aggiunto Cudicio, pagamento dei danni».

Camilla De Mori


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