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GAzzettino-Doposcuola, tanto paga il Comune

Doposcuola, tanto paga il Comune Costo aggiuntivo per l'#146;ente locale per coprire i "buchi" della riforma Moratti in 4 istituti La giunta comunale, su proposta dell'assessore Vincenzo Marti...

11/08/2004
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Il Gazzettino

Doposcuola, tanto paga il Comune
Costo aggiuntivo per l'#146;ente locale per coprire i "buchi" della riforma Moratti in 4 istituti
La giunta comunale, su proposta dell'assessore Vincenzo Martines, ha approvato l'ampliamento del servizio di doposcuola in quattro scuole cittadine. Sono quelle che si sono trovate in grave difficoltà in seguito all'attuazione della legge riforma Moratti: le elementari "Boschetti Alberti", "Mazzini", "Nievo" e "Zardini". I due circoli didattici a cui afferiscono gli istituti hanno deciso di modificare l'orario in queste scuole, limitandolo alla fascia antimeridiana e sopprimendo in tal modo l'unico rientro settimanale, che si effettuava il mercoledì.
Le scuole hanno chiesto di conseguenza all'amministrazione comunale di coprire tale giornata con il servizio di doposcuola, già in atto nelle altre giornate della settimana. La modifica apportata all'orario dai Consigli di circolo potrebbe infatti creare disagi alle famiglie, se i genitori che abitualmente fruiscono del doposcuola o del rientro improvvisamente si trovassero costretti un giorno a settimana a passare a prendere i bambini alla fine delle lezioni e a provvedere alla loro custodia pomeridiana.

Poiché gran parte delle famiglie optano per il servizio di doposcuola per ovviare a esigenze organizzative della famiglia derivanti dalla situazione lavorativa dei genitori, ne consegue che le famiglie stesse, per il tramite dei dirigenti scolastici interessati, chiedono l'estensione del servizio di doposcuola anche al mercoledì.

Dopo un'attenta valutazione delle risorse disponibili e del sistema dei servizi scolastici sul territorio del Comune, l'amministrazione ha deciso di rispondere affermativamente, coprendo con un investimento di 6.643 euro per l'anno in corso e 11.267 per l'anno prossimo fino a giugno l'erogazione di questo importante servizio.

"Noi ci assumiamo le nostre responsabilità senza tirarci indietro - sostiene Martines - ma deve essere chiaro a tutti gli udinesi che in questo caso noi ci stiamo sostituendo a un servizio, come quello del tempo pieno, rispetto a cui lo Stato ha abdicato, cancellando in maniera sostanziale per le scuole la possibilità di attuare questa collaudatissima esperienza educativa".

Il servizio di doposcuola è stato già significativamente incrementato dall'amministrazione Cecotti. Quando il sindaco è stato eletto a palazzo D'Aronco per la prima volta questo servizio, fortemente richiesto dalle famiglie, era presente in due sole scuole: ora è ampliato a ben 10 istituti, con un incremento del 400\%. Il servizio è strutturato sulla base di 3-4 giornate, a seconda che i rientri scolastici settimanali dei ragazzi siano due o uno solo. Passare da un doposcuola strutturato su 4 giornate a uno articolato su tutti e 5 i pomeriggi da lunedì al venerdì comporta un supplemento del costo vivo del servizio quantificato appunto in 6.643 euro per l'anno in corso e 11.267 per l'anno prossimo fino a giugno.

Va ricordato che non è il primo provvedimento che la giunta comunale è "costretta" a prendere a sue spese a seguito della riforma Moratti. "Una riforma fatta - sostiene Martines - per consentire allo Stato risparmi pesanti a scapito della qualità della scuola pubblica, riversando gli oneri del mantenimento dei servizi sul groppone degli enti locali". Già in una seduta della Commissione cultura e istruzione "sono stato investito della richiesta di molti commissari di approfondire i costi che la riforma Moratti addosserà alle casse comunali. I doposcuola in più sono un esempio e nemmeno il primo: basti pensare che alla scuola materna Marco Volpe abbiamo già provveduto ad allestire gli spazi fisici per ampliare di una classe la potenzialità d'utenza al fine di consentire l'iscrizione dei bambini di due anni e mezzo. È stato difficile, ma ce l'abbiamo fatta: non dimentichiamo però che la legge 53 scarica sui Comuni il compito di individuare gli spazi e garantire la copertura finanziaria del servizio aggiuntivo".


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