Gazzettino-Contratto degli statali, per il rinnovo servono 960 milioni in più. Pressing dei sindacati
FINANZIARIA Contratto degli statali, per il rinnovo servono 960 milioni in più. Pressing dei sindacati Si riapre la partita sui contratti pubblici. In vista della stesura della Finanzi...
FINANZIARIA
Contratto degli statali, per il rinnovo servono 960 milioni in più. Pressing dei sindacati
Si riapre la partita sui contratti pubblici. In vista della stesura della Finanziaria alla quale lavora il ministro Siniscalco (foto), i sindacati chiedono al governo il rispetto degli impegni assunti con l'accordo del 27 maggio, stanziando la somma aggiuntiva di 960 milioni di euro. E prevedendo, sempre nella manovra per il prossimo anno, anche le risorse per il rinnovo del nuovo biennio economico 2006-2007.Intanto mercoledì prossimo è prevista all'Aran (l'agenzia controparte dei sindacati nelle trattative) la partenza del negoziato per i comparti dei ministeri, della scuola e delle agenzie fiscali. Successivamente sarà la volta del parastato, degli enti locali, della sanità, della presidenza del Consiglio. Per questi ancora non è in calendario la data di inizio delle trattative anche perché si aspetta la direttiva che interessa tutti i comparti, sulla base della quale aprire la discussione. Un'attesa che preoccupa le organizzazioni sindacali, considerando che il confronto comparto per comparto si avvia solo ora, a pochi mese dalla scadenza dello stesso biennio 2004-2005. Secondo il tabellino di marcia, infatti, i sindacati dovrebbero presentare già a fine mese le piattaforme per la nuova stagione contrattuale che questa volta riguarderà, oltre la parte economica, anche il quadriennio normativo 2006-2009."Il governo si ricordi di dare concretezza all'accordo raggiunto a maggio prevedendo i 960 milioni di euro aggiuntivi - dice il segretario generale della Fp-Cgil, Carlo Podda - oltre alle poste per il prossimo biennio". Bene, dunque, l'apertura dei tavoli di questi tre primi comparti - osserva il sindacalista - ma ora è urgente l'atto d'indirizzo intercompartimentale di governo, Regioni e Autonomie Locali perché il confronto si apra anche per tutti gli altri settori.