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Gazzettino-Calano i fondi, aumentano le tasse

SCUOLA / 2 Le somme dovute varieranno caso per caso a seconda delle esigenze di bilancio, tuttavia si andrà dai 10 ai 50 euro in più Calano i fondi, aumentano le tasse Negli istituti superiori...

06/11/2003
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Il Gazzettino

SCUOLA / 2 Le somme dovute varieranno caso per caso a seconda delle esigenze di bilancio, tuttavia si andrà dai 10 ai 50 euro in più
Calano i fondi, aumentano le tasse
Negli istituti superiori si fa strada la decisione di rincarare il contributo a carico delle famiglie
A mali estremi, estremi rimedi. E così, per tirare avanti, dopo aver raschiato il fondo della cassa, alle scuole "in bolletta", lasciate in braghe di tela da uno stato sempre più avaro, non resta che chiedere un "obolo" più consistente alle famiglie. Ovvero, contributi di istituto decisamente più salati.
Per genitori e studenti delle superiori udinesi, il nuovo anno scolastico 2004-2005 riserverà "rincari" da 10 a 50 euro in più. A decidersi ad aumentare le "tasse" scolastiche (contributi per il funzionamento didattico per coprire le spese più varie, dai viaggi di istruzione ai software al giornale d'istituto) quasi tutte le scuole cittadine. Il liceo Copernico ha deciso di aumentare i contributi di 10 euro, portandoli da 65 a 75 euro, come spiega il preside Otello Quaino. "Per ora sopravvivo, perché usufruisco dei risparmi accumulati, da buon padre di famiglia, negli scorsi anni. Ma, quest'anno, attingendo al fondo d'istituto, dovremo fare il laboratorio di chimica, che costerà sui 20mila euro: è un punto d'onore per noi. Dopodiché, finiremo tutti i risparmi. E i nodi arriveranno al pettine". Di dieci euro aumenteranno anche i contributi per gli aspiranti geometri del Marinoni. Come spiega il preside Franco Sguerzi, "se avessimo scelto di chiedere alle famiglie un contributo in base alle reali necessità della scuola, avremmo dovuto aumentare la quota molto di più. Le difficoltà sono evidenti. Forse riusciremo a rinnovare il laboratorio di informatica, ma non siamo in grado di fare investimenti: si vive alla giornata. Negli ultimi anni ci hanno tagliato il 50\% delle risorse, ora non abbiamo ricevuto neanche parte del fondo di istituto e abbiamo dovuto utilizzare la cassa: siamo in affanno".

L'Uccellis, per parte sua, ha dovuto ritoccare le rette dell'educandato. "Per gli esterni i contributi sono rimasti inalterati a 150 euro, mentre le rette per il semiconvitto e l'internato per le superiori il prossimo anno aumenteranno di 50 euro (passando, rispettivamente da 1650 a 1700 euro e da 2800 a 2850 euro). Abbiamo seri problemi per pagare ai docenti le diarie per gli scambi, che per noi sono fondamentali. Non ci sono soldi e probabilmente dovremo attingere al bilancio dell'educandato, che si fonda sulle rette dei convittori", spiega la preside Burtulo.

Il meno "esoso" resta il liceo Stellini, che ha scelto di rincarare la dose di soli due euro, passando da 48 a 50 euro. "L'allarme per la mancanza di fondi va ridimensionato - dice la preside Germini -. Il problema dei tagli esiste, ma si può risolvere, distribuendo le risorse in maniera più proficua. Con l'autonomia abbiamo assistito ad un proliferare di attività e progetti che non sempre si sono rivelati utili ai fini della crescita culturale ed educativa dei ragazzi: si tratta di ridimensionare la programmazione. Alla fin fine, i tagli potrebbero avere anche un effetto positivo". Per una "razionalizzazione delle risorse" si pronuncia anche Enrica Mazzucchin, preside dello Stringher, che, come Ceconi (fermo a 77.47 euro) e Deganutti (il più "a buon mercato", con una tassa di soli 40 euro), ha scelto di non aumentare i contributi per le famiglie. Al Malignani, invece, "dei contributi 2004-05 dobbiamo ancora discutere in consiglio di istituto", dice il dirigente Amat. E non ha ancora preso una decisione neppure il Marinelli, anche se il preside Di Castri ammette che "i problemi di gestione dei fondi diventano sempre più pesanti, perché le risorse sono sempre di meno. Abbiamo bisogno di un appoggio degli utenti nella maniera più forte possibile. Presenteremo le nostre proposte ai genitori e poi decideremo". Resta, però, l'incognita "primo anno". Con l'entrata in vigore della riforma Moratti e l'abbassamento dell'obbligo, anche le "matricole" di prima, a partire dal prossimo anno, dovrebbero pagare il contributo alla scuola. Ma le scuole udinesi, in materia, si muovono in ordine sparso. Se il Copernico, forte delle indicazioni del direttore regionale Cataldi, farà pagare le "tasse" di istituto anche aiprimini, il Malignani ostenta prudenza, in nome di una circolare ministeriale. Al Ceconi, dice il preside Traversa, "ci stiamo ragionando", mentre lo Stringher ha già scelto di evitare l'obolo alle matricole. "Così abbiamo voluto mettere la scuola pubblica nelle stesse condizioni dei centri di formazione privati".

Camilla De Mori


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