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Gazzettino-Buoni scuola? Legge per le scuole dei ricchi"

Buoni scuola? Legge per le scuole dei ricchi" (r.r.) Il 6 ottobre si vota per il referendum abrogativo sui buoni scuola ma pochi lo sanno. Se ne rende conto soprattutto la Cgil Scuola che ieri...

28/09/2002
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Il Gazzettino

Buoni scuola? Legge per le scuole dei ricchi"
(r.r.) Il 6 ottobre si vota per il referendum abrogativo sui buoni scuola ma pochi lo sanno. Se ne rende conto soprattutto la Cgil Scuola che ieri pomeriggio ha organizzato un convegno sul tema della riforma scolastica e sul referendum abrogativo al Centro Candiani. "La scuola pubblica è un diritto, meglio una buona scuola che i buoni scuola" era il tema provocatorio del convegno. Un argomento che ha stimolato numerosi interventi e che ha trovato nei relatori presenti un fronte comune di pensiero. "La Cgil invita tutti i cittadini a non dimenticarsi della data del 6 ottobre - ha commentato Diego Gallo, segretario regionale della Cgil Veneto - e di votare sì perché quella sui buoni scuola è una legge truffa che serve a finanziare le scuole dei ricchi e a penalizzare la scuola pubblica. Una legge che va contro un principio costituzionale e che va dunque fermata. Ci saranno difficoltà a raggiungere il quorum ma da qui al 6 ottobre bisogna far sapere a tutti che si vota".
"Il consiglio comunale del 18 settembre - ha poi aggiunto Mara Rumiz, presidente del consiglio comunale di Venezia - ha approvato un ordine del giorno per la divulgazione pubblica del referendum e l'invito ad andare a votare. I cittadini conoscono poco i problemi legati a questo referendum ma l'appello è quello di non sottovalutare la questione che riguarda soprattutto l'educazione e il futuro dei nostri figli". "La Regione Veneto vuole gestire anche l'erogazione dei fondi per la scuola - ha dichiarato l'assessore alla pubblica istruzione Loredana Celegato - Ma sta sbagliando e di grosso, soprattutto sulla questione dei buoni scuola. Questa amministrazione si sta adoperando molto per migliorare il sistema educativo ma purtroppo le istituzioni non ci agevolano. La Controriforma Moratti prevede ulteriori tagli e quindi meno fondi da spendere per la cultura e l'educazione dei nostri figli. Votare sì al referendum serve anche per dare una risposta forte a chi vuole una scuola pubblica con gli stessi diritti di quella privata". Gustoso e riflessivo anche l'intervento di Daniele Del Giudice, scrittore. "La qualità delle persone è ciò che fa la differenza tra i popoli e tra l'economia di una società - ha detto - e la formazione scolastica è alla base di questa qualità. Se la scuola pubblica verrà penalizzata, ne risentiranno anche la qualità degli studenti che sono gli uomini e le donne di domani, coloro che in questa Europa di cui facciamo parte, vogliono essere parte integrante e non marginale".


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