Gazzettino-Bambini anticipatari "proibiti" dovunque
SCUOLA Norme più restrittive per gli istituti Bambini anticipatari "proibiti" dovunque (cdm) - "Big surprise" per i genitori dei bimbi anticipatari. Anzi, un vero "pasticcio" all'italiana,...
SCUOLA Norme più restrittive per gli istituti
Bambini anticipatari "proibiti" dovunque
(cdm) - "Big surprise" per i genitori dei bimbi anticipatari. Anzi, un vero "pasticcio" all'italiana, come lo definisce il segretario della Cgil Antonio Luongo. Annunciato in lungo e in largo, l'ingresso anticipato nelle materne per i bimbi nati entro il 30 aprile 2005 non si farà, perché mancano le assistenti, le strutture e i servizi necessari. Non solo: "sarà ritardato anche a quelli che, in base alla precedente normativa, potevano essere accolti". Mentre in passato era esplicitamente prevista la possibilità di accogliere nella scuola dell'infanzia i bambini che compivano i 3 anni entro il 31 gennaio, "siccome la nuova legge non prevede eccezioni di sorta, neppure questi alunni potranno essere ammessi".Ergo, le scuole friulane - "e sono diverse" - che li hanno già accolti, dovranno "restituire" al mittente l'iscrizione.
Ma, per il mondo della scuola friulana, questa è solo una delle amare sorprese. L'altra arriva dalla nuova bozza del decreto sugli organici. Solo tre giorni fa, con la prima versione, le scuole friulane perdevano 38 insegnanti. Oggi, con la seconda "si parla di 58 posti in meno", rivela Luongo. Una nuova sforbiciata che penalizza soprattutto le superiori (-15 posti, contro i +2 della precedente versione). Perdono 71 maestri (e non più 87) le elementari, mentre restano stabili i 14 posti in meno del sostegno. Inoltre, "nel nuovo testo viene resa più difficile, se non impossibile la formazione di prime con meno di 20 alunni nella scuola di secondo grado". E questo ovunque, anche nelle superiori delle zone montane, non più tutelate come in passato. "Si potranno solo creare classi articolate", dice Luongo, che invita il personale alla mobilitazione.
Per tutti, l'appuntamento in piazza è fissato per il 26 marzo, per lo sciopero generale.