Gazzetta di Reggio: Stellacci: da noi la riforma Moratti funziona
La direttrice lo dirà a Fioroni. Ma anche il blocco non creerà problemi
BOLOGNA. Come altri suoi colleghi, Lucrezia Stellacci, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia-Romagna, presto consegnerà al nuovo ministro dell’Istruzione, Giuseppe Fioroni, una «relazione rappresentativa degli aspetti della riforma che hanno già avuto attuazione e di quelli che stentano a decollare» a livello regionale. E’ la stessa Stellacci ad annunciarlo dopo un incontro con il ministro.
Nell’incontro dei direttori degli Uffici scolastici regionali, Fioroni «si è raccomandato anche di concentrare i nostri sforzi per garantire un ordinato svolgimento degli esami di Stato e il regolare avvio dell’anno scolastico».
Il rapporto che Stellacci consegnerà al ministero, in sostanza, dovrebbe tracciare un quadro da cui si desume che in Emilia-Romagna la Riforma Moratti va. Nella scuola primaria, anticipa Stellacci, «si è lavorato tanto per trovare le strade di applicazione della riforma adeguate alla realtà di ciascun istituto. Un impegno che è apparso poco sui giornali. In alcune realtà si è già passati all’attuazione degli elementi innovatori, in altre si è alla fase di studio».
La maggiore difficoltà è stata sul tutor, «nominato in poche scuole» per la trattativa sindacale «mai conclusa a livello nazionale. Al contrario- dice Stellacci - il Portfolio ha trovato un ampio riscontro soprattutto nel modello descrittivo-biografico».
Alcune scuole hanno predisposto piani di studio personalizzati «di buona qualità» e ci sono state ore opzionali e facoltative per le famiglie proposte in «tutte le scuole».
I bambini anticipatari sono cresciuti: dai 934 alunni del 2003-2004 ai 1.433 di quest’anno (su un totale regionale di 33.351 iscritti in prima classe).
Inoltre, il blocco della sperimentazione nella secondaria non dovrebbe avere effetti in Emilia-Romagna. Per la scuola secondaria dell’Emilia-Romagna erano stati presentati 5 progetti di sperimentazione al ministero: 4 di scuole statali e una di una scuola paritaria. «Queste scuole - dice Stellacci - potranno realizzare le proposte di innovazione deliberate utilizzando il 15% di autonomia concessa all’interno dei curricoli». E comunque, il blocco disposto dal ministero non cancella la riforma del secondo grado dell’istruzione, perchè «è stato sospeso il Decreto sull’innovazione e non quello che disciplina l’innovazione della secondaria di 2º grado». Nell’intervista, inoltre, Stellacci torna sui casi delle scuole bolognesi in cui i Collegi docenti hanno bocciato e ostacolato i test invalsi, dicendo, in sostanza, che non si può decidere caso per caso se farli o meno, altrimenti «non avremmo un unico sistema educativo nazionale, ma tanti sistemi quante sono le scuole autonome esistenti e i titoli di studio non potrebbero ovviamente avere valore legale». Rispetto al sistema di istruzione della scuola secondaria di 2º grado, Stellacci dice che in Emilia-Romagna gode della «capacità di fare rete con il territorio», dei rapporti con l’imprenditoria e l’associazionismo. Questo ha permesso tra l’altro, alla nostra regione di programmare e realizzare programmi integrati di qualità».