Gazzetta di Reggio-Scuola, il governo faccia delle scelte
Scuola, il governo faccia delle scelte Il nuovo anno si è aperto per la scuola all'insegna della incertezza più assoluta: dopo aver voluto approvare a tappe forzate, e senza alcun confronto, la ...
Scuola, il governo faccia delle scelte
Il nuovo anno si è aperto per la scuola all'insegna della incertezza più assoluta: dopo aver voluto approvare a tappe forzate, e senza alcun confronto, la riforma Moratti ben un anno fa, ci si trova a 12 mesi di distanza a non sapere nulla di come riorganizzare le scuole e cosa rispondere alle giuste richieste e preoccupazioni di tanti genitori che debbono in queste settimane iscrivere i loro figli per il prossimo anno scolastico.
Non solo è incerta la data di chiusura delle iscrizioni (31 gennaio o 29 febbraio), con la conseguente impossibilità di prevedere gli organici dei docenti e i loro eventuali trasferimenti, ma non si sa nemmeno se si potranno iscrivere anticipatamente alla scuola materna ed elementare i bimbi che compiranno 3 e 6 anni entro il febbraio oppure entro l'aprile 2005, con chiari disagi e incertezze per tante famiglie che debbono cominciare a riorganizzare la propria vita, in caso di passaggi del proprio figlio a un diverso ordine di scuola.
Inoltre, non si conoscono ancora le modalità di organizzazione delle ore aggiuntive di insegnamento (fino a 3 alle elementari e fino a 6 alle medie) che dovrebbero completare il quadro dell'offerta formativa proposta da ogni singola scuola: i genitori dovrebbero quindi scegliere a scatola chiusa, non sapendo se opteranno per una scuola che funzionerà 27 o 33 ore la settimana, che inserirà nelle ore aggiuntive lo studio di uno strumento musicale, piuttosto che un'altra lingua straniera, o privilegerà l'informatica.... e si potrebbe continuare all'infinito.
Anche l'esistenza del tempo pieno è di nuovo incerta e, nonostante le rassicurazioni verbali del ministro, nei documenti ufficiali non se ne trova traccia, tanto che insegnanti e genitori del coordinamento a difesa del tempo pieno stanno organizzando una nuova manifestazione nazionale che si terrà a Roma il 17 gennaio.
Quello che appare, in sintesi, è un quadro di grande precarietà e incertezza che influisce negativamente su milioni di famiglie.
Noi crediamo che la scuola italiana, per quello che ha rappresentato e rappresenta, meriti decisamente di più e di meglio.
Anche se straordinari per spirito di adattamento e per fantasia, riuscendo a tamponare e risolvere le situazioni più difficili e varie, gli insegnanti hanno diritto a operare in un sistema di regole e obiettivi certi per poter serenamente portare avanti il loro lavoro, che è strategico per il futuro della nostra società.
Al governo Berlusconi e alla ministra Moratti chiediamo di profondere la stessa abnegazione e determinazione dimostrata con la legge Cirami, con il lodo Schifani, con la legge Gasparri, con le faraoniche campagne pubblicitarie "La Scuola cresce" e "L'Agenda per l'insegnante", anche verso la scuola: gli alunni con le loro famiglie e tutti gli operatori della scuola meritano un'attenzione e una serietà decisamente maggiore.
Al governo chiediamo di mettere da parte gli interessi particolari di questo o quel partito del Polo e assumere un atto di responsabilità, uscendo dall'incertezza e dall'ambiguità che lo ha contraddistinto in questi mesi sul tema dell'istruzione; questa incertezza normativa non può più continuare.
Se, come il buon senso vorrebbe, ci sono dei ripensamenti sull'impianto complessivo della riforma Moratti il governo abbia il coraggio di fare marcia indietro, se così non è lo dimostri con i provvedimenti attuativi che sblocchino questa situazione ormai insostenibile.
Abbiano almeno il coraggio di assumersi fino in fondo le responsabilità delle scelte fatte.
Gianluca Chierici consigliere provinciale Ds