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Gazzetta di Reggio-Reggio schierata dalla parte dei precari

Alle 11 in città scatterà il presidio davanti al provveditorato, in provincia la scuola è ormai all'emergenza Reggio schierata dalla parte dei precari Da due anni manca il contratto,...

17/03/2005
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Gazzetta di Reggio

Alle 11 in città scatterà il presidio davanti al provveditorato, in provincia la scuola è ormai all'emergenza
Reggio schierata dalla parte dei precari
Da due anni manca il contratto, in sciopero anche l'università


Incroceranno le braccia domani mattina i lavoratori della scuola, dell'università e della ricerca. I sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil hanno promosso unitariamente uno sciopero per protestare, ancora una volta, contro la riforma Moratti, cioè la legge 53. L'oggetto del contendere è il mancato rinnovo del contratto, che colpisce circa 3 milioni e mezzo di italiani, senza contratto dal 31 dicembre 2003. Nei giorni scorsi, spinta del sottosegretario alla funzione pubblica, Learco Saporito di An, il governo aveva cercato una mediazione con le organizzazioni dei lavoratori.
Punto di partenza: l'aumento del 4.31% per il biennio 2004/2005, mentre An e Udc chiedevano un incremento del 5.3%. I sindacati però non hanno ritenuto sufficienti le aperture di palazzo Chigi e hanno confermato lo sciopero previsto per domani.
La scelta è stata quella di svolgere manifestazioni a carattere provinciale piuttosto che un'unica manifestazione nazionale. Oltre alla sospensione del lavoro per tutta la giornata, alle 11 di domani si svolgerà un presidio di fronte al Csa di Reggio (il provveditorato) cui parteciperanno docenti, personale amministrativo e studenti.
Grande attenzione è stata data dagli organizzatori reggiani anche alla situazione dei precari. I dati riportati da Stefano Melandri del Coordinamento precari di Reggio, Monica Leonardi della Cisl scuola e Roberto Bussetti di Cgil scuola sono chiari. A Reggio, per 350 nuovi iscritti alle scuole elementari, sono stati inseriti in organico di diritto solamente 6 persone, lavoratori precari. Nella scuola secondaria invece, a fronte di 479 nuovi iscritti, il personale precario assunto di diritto è di 3 unità.
"Dal governo arrivano tagli anche per quanto riguarda le risorse destinate all'integrazione degli immigrati - dice Bussetti - se contiamo che sono una fetta crescente della popolazione scolastica, se pensiamo che diverse persone che lavorano come Ata perdono il posto nel passaggio da scuole professionali a licei, ci rendiamo conto che in questo modo si arriva a una dequalificazione della scuola".
Francesco Borgonovo


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