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Gazzetta di Reggio-"Punito chi boicotta la Moratti"

"Punito chi boicotta la Moratti" Nuova crociata di Garagnani contro i prof anti-riforma Il deputato azzurro in corsa per succedere alla Bertolini CLAUDIA ZAMORANI ...

30/04/2005
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Gazzetta di Reggio

"Punito chi boicotta la Moratti"
Nuova crociata di Garagnani contro i prof anti-riforma Il deputato azzurro in corsa per succedere alla Bertolini
CLAUDIA ZAMORANI


BOLOGNA. Annuncia severi provvedimenti disciplinari contro i prof che boicottano la riforma Moratti negli istituti scolastici dell'Emilia-Romagna. E si appella ai cittadini perché spifferino nomi e cognomi dei fomentatori della rivolta, sobillata in primis dalla Cgil e dagli Enti locali rossi. La misura è colma per Fabio Garagnani, il pugnace deputato di Forza Italia che sta limando una nuova interpellanza parlamentare (la settima in due anni), per denunciare "la situazione anomala di illegalità che vige a Bologna e in Emilia-Romagna".
E per chiedere al ministro Letizia Moratti che vengano applicate sanzioni contro chi si ostina a non voler rispettare la legge. Lo ha annunciato ieri con toni piuttosto minacciosi nel suo ufficio nel cuore di Bologna, difficile da trovare perché il portone esterno non ne riporta il nome. "Il fatto è che temo minacce" spiega l'onorevole seduto alla scrivania, sotto un pregiato crocifisso in legno e la foto del Papa. Nella stanza, numerose le bandiere di Forza Italia e di Forza Silvio, e una foto in bianco e nero di Alcide De Gasperi. "No, di recente non ne ho ricevute, ma tempo fa sì. Quindi, meglio prevenire. Meglio l'anonimato".
Poi l'onorevole - che non smentisce la voce che lo vedrebbe tra i papabili successori di Isabella Bertolini, l'ex coordinatrice regionale di Forza Italia scaricata da Berlusconi dopo i risultati poco brillanti incassati dal partito alle regionali - torna alla carica. "Siamo di fronte a una persistente illegalità e a un attentato alla Costituzione, perpetrato attraverso l'ostruzionismo e il boicottaggio". Poi snocciola alcuni esempi. "Le schede di valutazione degli studenti sarebbero un obbligo che viene eluso. E i criteri per il tutor non sono stati quasi mai definiti dalle scuole, con una pesante responsabilità di alcuni dirigenti scolastici". Senza contare il rifiuto di molti istituti di adottare i nuovi libri di testo post riforma, e il revisionismo storico, "come il modo fazioso in cui molte scuole hanno ricordato il 25 aprile". Ecco perché va combattuta "la vecchia concezione della sinistra di concepire la scuola come un suo strumento di governo". La denuncia di Garagnani cade a ridosso delle ispezione in alcuni istituiti bolognesi per mano della Direzione scolastica regionale, braccio del ministero. "Ma quali ispezioni - sbotta - si è trattato piuttosto di monitoraggi".


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