Gazzetta di Reggio: «La nostra scuola ha bisogno di risorse»
Protestano Leana Pignedoli e Albertina Soliani per la carenza di contributi
REGGIO. Il mondo della scuola è in ebollizione e lunedì 16 scende in sciopero il personale docente e non docente degli istituti scolastici statali dell’Emilia Romagna. La sospensione dal lavoro decisa da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal della nostra regione, dura l’intera giornata. La scelta testimonia il forte malessere della categoria e rappresenta un motivo di pressione sul Governo. L’agitazione è stata infatti confermata malgrado sia stato «sospeso» lo sciopero nazionale già programmato per la stessa data. Preoccupate le senatrici reggiane Soliani e Pignedoli.
La rivendicazione è motivata da importanti problematiche: una diversa politica dell’organico (non a tagli e garanzia di reale diritto allo studio dicono i sindacati); più risorse alle scuole per garantire il funzionamento e il pagamento degli stipendi; attivazione delle procedure per l’immissione in ruolo dei precari; straordinario per garantire la qualità investendo sul personale docente e non.
Nel corso della giornata di sciopero sono previsti presìdi di lavoratori davanti agli uffici scolastici delle varie province emiliane; nella nostra città dalle 10 alle 11,30.
Molte le problematiche e le senatrici reggiane dell’Ulivo si sono rivolte con una interpellanza urgente al Consiglio dei Ministri, al Ministro della Pubblica Istruzione ed al collega dell’Economia e Finanze per sapere come si intende affrontare il finanziamento delle istituzioni scolastiche. Le quali, in carenza di liquidità, debbono contrarre debiti per pagare l’imposta sui rifiuti ai Comuni e non sono sempre in grado di garantire tutti i pagamenti dovuti. Da ciò l’invito affinché sia assunto «un impegno forte per cultura, scuola, università, ricerca, innovazione».
In particolare le due parlamentari chiedono per quali ragioni sia stato ridotto di circa un terzo il contributo per il funzionamento ordinario delle scuole nel 2007 per cui ora non sono possibili nemmeno le funzioni essenziali mentre è stata addirittura dimezzata l’assegnazione di fondi per le supplenze. «Il buon andamento dell’attività della scuola - scrivono la Soliani e la Pignedoli - è condizione necessaria per la sua progettazione, la qualità del servizio erogato, la fiducia nelle possibilità di conseguire gli obiettivi nel medio-lungo periodo, la possibilità di una valutazione adeguata rispetto alle sfide che oggi investono l’istruzione».
Prima di concludere che «a questo quadro di forte carenza di risorse e di incertezza per la situazione futura delle scuole, si aggiunge anche il disagio del personale docente impegnato a orario pieno di cattedra senza possibilità di assicurare la disponibilità delle supplenze e per le attività di arricchimento formativo, con grave detrimento per l’efficienza dell’attività didattica e dell’intera organizzazione scolastica».