Gazzetta di Parma-Sperimentazione si parte. O quasi
ISTRUZIONE'#8212;L'"assaggio" della riforma Sperimentazione si parte. O quasi Finalmente si sa qualcosa. Forse. La sperimentazione parte, o almeno così sembra stando alle ultime dichiar...
ISTRUZIONE'#8212;L'"assaggio" della riforma
Sperimentazione si parte. O quasi
Finalmente si sa qualcosa. Forse. La sperimentazione parte, o almeno così sembra stando alle ultime dichiarazioni giunte da Roma. Dopo un caotico susseguirsi di notizie e contronotizie, annunci e smentite, botta e risposta (talvolta anche drammatici) che hanno creato non poca confusione non solo in presidi e insegnanti ma soprattutto nelle famiglie (parecchi genitori del nostro territorio si sono rivolti alla "Gazzetta" per chiedere informazioni), ora si sa che la riforma dell'istruzione stilata da Letizia Moratti sarà sperimentata da settembre nei suoi punti salienti in circa duecento scuole elementari e materne della penisola.
Nell'impossibilità di un varo "ufficiale" della legge (ancora ferma alla Commissione istruzione del Senato), prima si era parlato di una sperimentazione su larga scala e poi si era ripiegato su numeri assai più piccoli: dopo il decisivo incontro dell'altro ieri tra la Moratti e il sottosegretario Letta, e dopo le dichiarazioni di sostegno alla riforma rilasciate dallo stesso presidente del consiglio Berlusconi, le ultimissime dicono che saranno coinvolti grosso modo due circoli didattici per provincia. La decisione è dunque stata presa, anche se la bozza del decreto deve ancora essere sottoposta al Consiglio nazionale della pubblica istruzione (il cui parere non è però vincolante).
La sperimentazione riguarderà il maestro prevalente, l'inglese e le nuove tecnologie fin dalla prima elementare, l'introduzione di una sorta di "cartella personalizzata" dell'apprendimento che guiderà l'alunno fin dalla materna; ma riguarderà anche l'aspetto più discusso della legge delega del ministro Moratti, e cioè l'anticipo delle iscrizioni alle materne (a tre anni e mezzo) e alle elementari (a cinque anni e mezzo): negli istituti coinvolti, quindi, potranno iscriversi i bambini che compiranno tre o sei anni entro il 28 febbraio 2003. A quanto sembra, saranno le scuole stesse a dover fare il primo passo "candidandosi": e presentando una documentazione che dovrà contenere, tra l'altro, una specifica delibera del collegio dei docenti e la testimonianza di un accordo con le istituzioni locali per la disponibilità di aule e servizi.
Questo è quanto trapelato finora, anche se il rebus è tutt'altro che risolto. Le comunicazioni ufficiali non sono infatti ancora partite (il Centro servizi amministrativi di Parma, ad esempio, non ha ancora ricevuto nulla da Roma) e per il momento ci si limita alle indicazioni di massima ministeriali, che arrivano alle famiglie tra un giro in pedalò e una passeggiata sulla spiaggia: si sa che in qualche scuola sarà possibile iscrivere i propri figli in anticipo ma non si sa ancora quali saranno queste scuole, i dirigenti sanno (dai giornali) che possono "candidare" i loro istituti ma non hanno ancora ricevuto precise comunicazioni in proposito. Tutto questo, è bene non dimenticarlo, non solo ad agosto ma soprattutto ad un niente dall'avvio del nuovo anno scolastico.
Lisa Oppici