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Gazzetta di Parma-Scuola, critiche alla riforma dagli insegnanti cattolici

Scuola, critiche alla riforma Gli insegnanti cattolici: "Ci preoccupa l'anticipo dell'obbligo" Per ora l'hanno solo "rimandata a settembre" perché "senza elementi di giudizio", ma ci sono ...

05/05/2003
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Gazzetta di Parma

Scuola, critiche alla riforma
Gli insegnanti cattolici: "Ci preoccupa l'anticipo dell'obbligo"
Per ora l'hanno solo "rimandata a settembre" perché "senza elementi di giudizio", ma ci sono le tutte le premesse per una sonora bocciatura. La riforma Moratti ha dovuto affrontare, nella nostra città, forse l'esame più severo, quello degli insegnanti. Perché, come diceva il tema del convegno, "anche gli insegnanti hanno qualcosa da dire". Ed è stata proprio la mancanza di coinvolgimento nell'elaborazione della riforma scolastica del corpo insegnante la critica più forte che è stata espressa.
"Occorre una criticità costruttiva; è necessaria, nella scuola, una discontinuità nella continuità". I presidenti nazionali delle due maggiori associazioni cattoliche del settore, Aimc e Uciim (maestri ed insegnanti) si sono espressi criticamente sul metodo usato per elaborare questa riforma scolastica, ma anche nel presentarla. Pesante il giudizio sull'attuale sperimentazione scolastica: "Non sarà che la sperimentazione sia una riforma anticipata?" si è chiesta la presidente dell'Aimc, Mariangela Prioreschi, che ha aggiunto: "L'anticipo dell'obbligo scolastico ci preoccupa in quanto non è scaturito da motivazioni culturali e pedagogiche, e parte con la mancanza di strutture ad hoc e di un personale qualificato. C'è il rischio che la scuola dell'infanzia perda la sua dignità".

Quando la presidente dei maestri cattolici ha detto della sua preoccupazione per "l'enfasi con cui ci si rivolge alle famiglie" dalla sala è partito un lungo applauso di consenso. Ha spiegato che non si mette in dubbio il primato della famiglia, ma piuttosto ci si domanda come possano essere effettivamente esaudite le sue richieste. Perché "su quali basi di conoscenza i genitori andranno a decidere? C'è il rischio di creare delle attese, che poi si scaricheranno sui ragazzi". C'erano due valori, la collegialità e la corresponsabilità, per i quali le associazioni cattoliche degli insegnanti si erano battute; valori che erano entrati nella scuola a pieno diritto. "Ora però si corre il rischio di metterli fuori dalla porta". La Prioreschi ha denunciato il rischio di gerarchizzare gli insegnanti fra di loro: "L'insegnante tutor ci spaventa. E' stato trovato un rimedio peggiore del male". E ha lanciato un ulteriore allarme: "Si rischia di valorizzare dal punto di vista contrattuale coloro che fuggono dall'aula, coloro che in pratica non svolgono più direttamente il ruolo di insegnanti". Sia la Prioreschi che il presidente dell'Uciim, Luciano Corradini, hanno sottolineato che le loro due associazioni "non stanno né a favore né contro la Moratti: noi siamo dalla parte degli insegnanti. Noi solidarizziamo con gli insegnanti, dentro l'aula, cercando di smussare i problemi che ci sono. Ci chiediamo però con forza se questa scuola sarà davvero capace di dare ad ogni ragazzo la parola e la cultura".

Al convegno hanno partecipato gli assessori provinciale alla scuola Marino Giubellini e quello comunale, Giampaolo Lavagetto che hanno ascoltato gli interventi, affermando che "si tratta di cercare di capire fino in fondo dove si va a finire", ed hanno invitato gli insegnanti al confronto e al lavoro comune.

Massimo Montani


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