Gazzetta di PArma-No all'accesso anticipato alla scuola dell'infanzia
La Cgil e la Riforma "No all'accesso anticipato alla scuola dell'infanzia" La Cgil prende posizione sulla Riforma del ministro dell'Istruzione Letizia Moratti e si schiera con i genitori ch...
La Cgil e la Riforma
"No all'accesso anticipato alla scuola dell'infanzia"
La Cgil prende posizione sulla Riforma del ministro dell'Istruzione Letizia Moratti e si schiera con i genitori che le sono contrari:
"L'assessore ai Servizi educativi del Comune non riesce a far comprendere ai genitori dei comitati di gestione delle scuole "Mago Merlino" e "Alice" la bontà, l'efficacia, la necessità dell'accesso anticipato alla scuola dell'infanzia ai bambini sotto i tre anni. L'assessore ritiene importante e doveroso aderire al Progetto nazionale di sperimentazione della Riforma Moratti per ottenere finanziamenti statali aggiuntivi, valutare meglio il raccordo tra asili nido e scuola dell'infanzia, offrire ai cittadini la possibilità di scegliere liberamente di partecipare al progetto di sperimentazione. A fronte di queste motivazioni, nemmeno noi comprendiamo per quale motivo l'assessore non abbia inteso ascoltare e considerare altre valutazioni, che non sono ideologiche o di parte ma dettate sia dalla volontà di garantire alle famiglie di Parma la qualità che i servizi educativi hanno sempre espresso, sia dalla richiesta di maggiore partecipazione dei genitori alle scelte che riguardano i figli. In merito a questa sperimentazione avviata mentre il disegno di legge Moratti è ancora in discussione in Parlamento pensiamo che: sia caratterizzata da pericolosa improvvisazione; imponga un modello di scuola né discusso né condiviso, che non ha alcun effetto sul miglioramento della scuola stessa; non tenga conto delle condizioni che il Progetto nazionale prevede per accedere alla sperimentazione, ossia: mancanza di liste di attesa, rispetto del numero massimo di bambini per sezione, presenza di spazi adeguati; non tenga conto del parere contrario dell'Associazione dei comuni italiani e del Consiglio nazionale della pubblica istruzione; crei una pericolosa discriminazione tra cittadini che rischia di collocare in secondo piano quella che è la reale finalità del servizio pubblico, il progetto educativo rivolto ai bambini in un sistema di servizi sociali di qualità per i cittadini di Parma. Crediamo che l'urgenza di rispondere alla domanda educativa per i bambini al di sotto dei 3 anni e quindi anche a Parma di ridurre le liste di attesa per gli asili nido non debba trovare soluzioni "imposte dall'alto", come l'anticipo alla scuola dell'infanzia o rincorrendo il modello dei nidi aziendali che viene rilanciato anche nell'ultima legge finanziaria 2003 come modello organizzativo innovativo, con vantaggi fiscali per le imprese e per i genitori".