Gazzetta di Modena-Via alle lezioni col ministro Moratti
NUOVO ANNO ACCADEMICO Via alle lezioni col ministro Moratti Rischio di contestazione in una città mobilitata contro la sua riforma Lunedì 8 novembre: dovrebbe essere questa la data ...
NUOVO ANNO ACCADEMICO
Via alle lezioni col ministro Moratti
Rischio di contestazione in una città mobilitata contro la sua riforma
Lunedì 8 novembre: dovrebbe essere questa la data fissata dall'Università per la tradizionale apertura dell'anno accademico.
E in attesa della comunicazione ufficiale si rincorrono già parecchie voci. La prima, ormai una certezza visto che il rettore lo ha già comunicato agli organi universitari, sarà la presenza del ministro Letizia Moratti proprio in occasione della cerimonia che aprirà il corso di studi 2004-2005, un periodo assai delicato per l'Ateneo di Modena e Reggio Emilia che va incontro, nella prossima primavera, alle nuove elezioni per il trono di rettore.
La Moratti sarà quindi l'ospite d'onore di una giornata che potrebbe rivelarsi piuttosto movimentata.
Non tanto per questioni legate all'università modenese, assai complesse, ma in generale al mondo dell'istruzione che proprio in queste ultime settimane è insorto contro la riforma che porta il nome del ministro. La mobilitazione che ha riguardato molte città italiane, contrarie al varo del disegno di legge sullo stato giuridico della docenza universitaria, tocca tutti i punti della riforma e da parte di coloro che sono contrari i capi di imputazione sono chiari: scadimento della didattica e della ricerca, asservimento alle logiche di mercato, precarizzazione dei giovani avviati all'attività di ricerca, mancanza di allineamento agli standard economici europei per la ricerca.
Conclamati o ancora silenziosi, i contrasti ci sono anche a Modena e non tarderanno a venire a galla. E se anche l'Università dovesse apparire compatta nel giorno della sua celebrazione, ci sarà anche tutto il resto del mondo scolastico che non perderà occasione per parlare da vicino alla Moratti. Gli altri ordini e gradi dell'istruzione sono già scesi in piazza, anche in mutande, ad esempio manifestando contro il precariato cui versano ancora decine di supplenti.
Intanto l'Università continua a lavorare per l'approvazione del nuovo statuto e nel senato accademico di lunedì scorso sono stati dibattuti diversi punti, ma non quelli sostanziali: per le modifiche, ad esempio, alla durata del mandato del rettore, alla composizione degli organi come Consiglio di Amministrazione e Senato Accademico (già scaduti un anno fa ma sempre rinviati con un mandato, per così dire, temporaneo) ci si può esprimere solo con i due terzi degli aventi diritto al voto. Cosa, viste le assenze, che non è accaduta.