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Gazzetta di Modena:Scuole al verde, mancano 12 milioni’ . Senza stipendio da novembre cento supplenti - Appello al governo

Il viceministro Mariangela Bastico scarica la colpa sul governo Berlusconi ‘Ma stiamo lavorando per trovare risorse’

24/03/2007
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Gazzetta di Modena

Le scuole modenesi sono letteralmente “al verde”. Non hanno i soldi per pagare gli stipendi dei supplenti, i docenti di ruolo che effettuano le sostituzioni, i fornitori di materiali e servizi; mancano i fondi per garantire il normale funzionamento didattico e amministrativo, perfino per versare le ritenute erariali.
L’allarme è lanciato dalla Cisl Scuola di Modena, che non esita a definire drammatica la situazione finanziaria degli istituti. La Cisl stima in oltre 12 milioni di euro i crediti vantati dalle scuole modenesi di ogni ordine e grado nei confronti del ministero della Pubblica istruzione. “Abbiamo effettuato una ricerca a campione su 31 dei 94 istituti scolastici in provincia - spiega Luigi Belluzzi - Tutte le scuole monitorate risultano creditrici di residui attivi che variano da un minimo di 30 mila euro fino a oltre 200 mila euro ciascuna. I crediti riguardano gli anni finanziari 2005 e 2006 e si riferiscono a mancati finanziamenti che servono alle scuole essenzialmente per versare gli stipendi dei supplenti, ma anche per le indennità di reggenza, le aree a rischio, i flussi migratori, il funzionamento amministrativo eccetera”.
“I primi a soffrire di questa condizione sono i tanti supplenti, docenti e Ata, che non incassano lo stipendio da mesi. Ce ne sono almeno un centinaio ancora in attesa della busta paga per le supplenze effettuate in novembre” afferma Belluzzi. Alcune scuole, prosegue il sindacalista Cisl, “sono riuscite finora a pagare i supplenti, anche se quasi sempre al netto delle ritenute, utilizzando tutti i soldi entrati in cassa a vario titolo”.
“Va dato merito a molti dirigenti - riconosce Belluzzi - di avere privilegiato il diritto dei lavoratori ad avere lo stipendio, rimandando però il pagamento di prestazioni d’opera, progetti, forniture di materiali, bus per le gite scolastiche, pulizie e altro”. Nelle scuole superiori nessun docente è più disponibile alle sostituzioni per il timore di non incassare il beneficio economico delle ore eccedenti le 18 ore di cattedra. Accade, così, che spesso si accorciano le ore giornaliere di lezione. Il nuovo decreto ministeriale relativo ai finanziamenti 2007 “prevede risorse inadeguate alle esigenze delle scuole, e comunque non in grado di sanare le situazioni pregresse”. la Cisl Scuola chiede al ministro Fioroni e al vice ministro Bastico “di saldare al più presto il pesante debito verso le scuole modenesi”.
Mariangela Bastico, ioeri in città, replica: “Stiamo provvedendo a sbloccare tutte le contabilità speciali nelle regioni e nei Csa provinciali per rispondere a questi ‘buchi’. Questo strumento si sta dimostrando utile dove i fondi sono presenti. Attraverso la compensazione del ministero si sta poi provvedendo a trasferire i residui dalle regioni dove sono molto alti per ridistribuirli in quelle dove non ci sono. E’ però un’operazione che richiede un pò di tempo, invito, quindi, il mondo della scuola a pazientare un po’”.
“In realtà come l’Emilia-Romagna tali residui sono scarsi - continua la vice ministro - non perchè non si sia risparmiato, ma perchè, al contrario c’è maggiore efficienza nella realizzazione dei progetti. Tali risorse sono, infatti, spesso il frutto di progetti mai realizzati. Il problema più grosso si riscontra in Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte”.
Le ragioni del buco? Colpa del passato governo: “Dal 2002 al 2006 il ministero Moratti ha tagliato 700 milioni di euro sulla spesa corrente, cioè su quei capitoli legati al pagamento dei supplenti, degli esami di stato e del funzionamento delle scuole. Da un lato le scuole hanno cercato di risparmiare, dall’altro hanno prodotto dei debiti”.
La difesa della Bastico ovviamente non è piaciuta a Forza Italia, che in un a nota lo definisce uno «scaricabarile» che non spiega «il collasso del sistema scolastico regionale fatto di tagli di risorse e cattedre».


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