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Gazzetta di Modena-Scuola o lavoro? La scelta si fa a 16 anni

Previste 5 opzioni dopo la terza media, bisognerà decidere entro gennaio. Bastico: "Così non ci saranno studenti di serie A e B" Scuola o lavoro? La scelta si fa a 16 anni La Regione s...

18/10/2003
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Gazzetta di Modena

Previste 5 opzioni dopo la terza media, bisognerà decidere entro gennaio. Bastico: "Così non ci saranno studenti di serie A e B"
Scuola o lavoro? La scelta si fa a 16 anni
La Regione scavalca la riforma Moratti: dal 2004 percorsi integrati per tutti
CLAUDIA ZAMORANI


BOLOGNA. In Emilia i tredicenni non dovranno scegliere tra Dante e il tornio. Dal 2004 decolleranno i percorsi integrati di istruzione e formazione professionale, un meccanismo che contrasta l'impianto della riforma Moratti, posticipando la scelta tra scuola e lavoro da 13 anni e mezzo a 16.
I percorsi integrati sono in realtà già stati avviati quest'anno, in via sperimentale, in 67 scuole (di cui 10 a Ferrara, 9 a Modena, 7 a Reggio).
"Grazie alla molteplicità di opportunità personalizzate - ha commentato ieri l'assessore regionale alla Scuola, Mariangela Bastico (nella foto) - gli studenti hanno la possibilità di fare scelte ponderate, limitando il rischio di dispersione e favorendo il raggiungimento di un traguardo, sia esso un diploma o la qualifica professionale". Ecco come funziona (per l'anno prossimo le famiglie dovranno decidere entro gennaio). Saranno cinque i percorsi possibili dopo la terza media: quello di istruzione tradizionale di cinque anni, col conseguimento del diploma; il biennio integrato (vale a dire istruzione più formazione professionale) col rientro, dopo il secondo anno, nell'istruzione tradizionale, fino al diploma; un solo anno integrato seguito da altri due di formazione professionale, con conseguimento finale della qualifica professionale (20 quelle possibili, ma l'avvio dei corsi è subordinato alle iscrizioni); biennio integrato seguito da un anno di formazione, sempre col conseguimento di qualifica professionale; infine, triennio integrato (2+1), con qualifica professionale o crediti formativi.
Anche al quarto anno sarà possibile scegliere tra istruzione e formazione, in quest'ultimo caso portando a casa l'attestazione corrispondente al terzo livello europeo. Mentre al quinto, per chi decidesse di continuare la via della professione, si conseguirà una specie di laurea breve.
A prescindere dall'impianto, un po' farraginoso, il concetto è quello di dare agli studenti la libertà di optare per il percorso che più si attaglia alle proprie inclinazioni, senza precludere cambi di rotta dell'ultima ora. "Non esistono più percorsi di serie A e B, come nella riforma Moratti, che prevede tra l'altro un percorso di istruzione e formazione professionale che ancora non c'è. La pari dignità tra i due sistemi è la vera novità di questa legge regionale".


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