Gazzetta di Modena-Scuola, la Regione farà una nuova legge
Scontro in consiglio tra la maggioranza che difende l'istruzione pubblica di qualità per tutti e la minoranza Scuola, la Regione farà una nuova legge Appello al governo: salvate almeno le are...
Scontro in consiglio tra la maggioranza che difende l'istruzione pubblica di qualità per tutti e la minoranza
Scuola, la Regione farà una nuova legge
Appello al governo: salvate almeno le aree con aumento di alunni
BOLOGNA. Il consiglio regionale ha approvato (contrari Fi, An e Lega nord) una risoluzione di "viva preoccupazione" per la riduzione degli organici degli insegnanti nelle scuole secondo i tetti fissati dalla ministra Moratti. Durante il dibattito, più di un consigliere ha accennato a una nuova ipotesi di legge regionale. "I tagli della Finanziaria aggravano ulteriormente la situazione del personale scolastico e dell'attività didattica".
"In particolare - ha detto il primo firmatario del documento approvato, Massimo Mezzetti (Ds) - sono a rischio i corsi per le categorie disagiate e per l'apprendimento della lingua italiana" e in generale vengono ridotti "drasticamente gli organici degli insegnanti e del personale ausiliario".
Sottoscritto anche dal capogruppo Ds, Lino Zanichelli, da Luisa Babini (Pri), Rocco Giacomino (Pdci), Graziano Pini (Margherita), Daniela Guerra (Verdi), Leonardo Masella (Prc), Paolo Zanca (sdi) e dall'indipendente di sinistra Bruno Sabbi, il documento chiede al Ministero della pubblica istruzione di salvaguardare le aree con un aumento di alunni nel distribuire i docenti; di tutelare le fasce di studenti con maggiore difficoltà d'inserimento; aumentare personale e risorse delle scuole; salvaguardare il 'tempo pieno'; assicurare la scuola d'infanzia pubblica a tutti i richiedenti, direttamente, o destinando risorse ai Comuni. Approvati anche due emendamenti presentati da Mezzetti e da Luisa Babini (Pri) che ha fortemente sostenuto la scuola pubblica: "deve rimanere il pilastro di un Paese che vuole crescere".
Di tutt'altro avviso Forza Italia. "Nessuna situazione a rischio - ha esordito Fabio Filippi - sono stati coperti tutti gli organici nelle zone più disagiate (montagna e piccoli comuni)". "Voi siete preoccupati della riforma Moratti e noi - ha detto Gianni Varani - siamo preoccupati della vostra riforma regionale. Da mesi aspettiamo di vedere questa vostra controriforma" ha detto a giunta e maggioranza. Alle "sinistre", Rodolfo Ridolfi ha detto: "La vostra scuola è quella che vede, purtroppo, l'eccessiva presenza di sindacalisti, sovrintendenti e ispettori".
Ha aperto con una domanda il capogruppo Ds, Zanichelli: "Come pensiamo di rendere competitivo un Paese se non investiamo nella scuola? La nuova finanziaria taglia alla scuola per mettere a posto i conti pubblici. Il governo divide poi l'istruzione dalla formazione. Si vuole forse tornare a prima della riforma della scuola media unificata degli inizi anni '60, quando i ragazzi si dividevano tra scuola media ed avviamento professionale?".
Per Leonardo Masella (Prc) serve una battaglia contro la riforma Moratti "che vuole svilire la scuola pubblica per poi privatizzare il sistema scolastico, secondo gli interessi di Confindustria. La legge regionale, che si sta predisponendo vuole ostacolare gli errori della Moratti e i suoi tentativi (liberisti e antipopolari) di disgregazione della scuola pubblica".
Rocco Giacomino (Pdci): "La Regione Lombardia, che ha sposato la filosofia del centrodestra, ha una logica di classe difende i privilegi dei ricchi (15 miliardi di lire di buoni pasto per le famiglie con oltre 90 milioni di reddito) e penalizza i ceti deboli (1% dei finanziamenti)". Per Ugo Mazza (Ds) è la "l'ideologia" del governo che "mette in discussione il diritto dei cittadini ad avere una scuola pubblica laica, autonoma e libera, luogo di integrazione delle culture, necessario per una corretta convivenza civile".