Gazzetta di Modena-Scuola, la 'cura' Prodi non basta

Scuola, la 'cura' Prodi non basta
Appello al leader che non vuole abolire la riforma Moratti "Pretendiamo chiarezza" - Oggi incontro Ds al 'Muratori'

Nel mondo scolastico intanto sta covando il malcontento a causa delle presunte incertezze di Romano Prodi circa la propria volontà di abrogare la Riforma Moratti. L'altra sera a "Porta a porta" Prodi ha parlato di cacciaviti. Chi non conosce il mondo della scuola non avrà colto l'importanza di quel cacciavite che Prodi ha detto di immaginare nelle mani del suo futuro ministro dell'Istruzione. Che, ha spiegato, dovrà fare delle modifiche ma non scassare tutto. Ciò che conferma in pieno come l'Unione non abbia alcuna intenzione di abrogare la Riforma Moratti.
Nei giorni scorsi Prodi aveva dichiarato, proprio a Modena: "Non voglio distruggere. Quello che si salva si salva". Il Professore deve mediare tra le esigenze della sinistra (con Rifondazione comunista che ha aderito a un disegno di legge di iniziativa popolare volta ad abrogare la Riforma Moratti) e le esigenze della Margherita alla quale non interessa tale abrogazione. Fatto sta che le cose non sono chiare all'elettorato il quale ritiene invece che ai girotondi contro la Moratti seguiranno scelte coerenti.
Ma quali delle tante viti saranno messe a punto dal cacciavite? Del Portfolio (che peraltro viene apprezzato da una parte del mondo della scuola e della formazione) se n'è occupata la magistura, altrimenti l'elettore non avrebbe conosciuto le intenzioni del centrosinistra. "L'abrogazione immediata delle leggi Moratti non è sufficiente - scrivono addirittura i docenti di Retescuole, che hanno stilato il citato disegno abrogativo nonché una fortunata raccolta di firme cui ha aderito anche lo storico Nicola Tranfaglia. "La scuola, soprattutto la scuola secondaria - continuano i docenti - ha bisogno di profonde riforme, ma per avviare un processo riformatore che sia effettivamente alternativo alla politica scolastica delle destre, l'abrogazione immediata delle leggi Moratti è obiettivo prioritario. Infatti i tempi per il dibattito su un progetto alternativo di riforma saranno sicuramente lunghi e il trascorrere del tempo, con l'applicazione delle leggi Moratti e l'inevitabile indebolimento della resistenza nelle scuole rafforzerebbe la posizione di chi vuole solo emendare le leggi Moratti e non abrogarle".
Infine una lettera appello a Romano Prodi e, tra gli altri, ad Andrea Ranieri, responsabile scuola dei Ds, che oggi pomeriggio alle 17 sarà a Modena (Aula magna liceo Muratori) a discutere del futuro della scuola assieme all'assessore Bastico: "Siamo rimasti delusi - si legge nell'appello - ma non sorpresi, visto il susseguirsi, in questi mesi, di dichiarazioni equivoche e contraddittorie da parte del Prof. Prodi e dei leader del centro-sinistra", nel constatare che la bozza di programma dell'Unione non prevede la salvaguardia concreta del carattere nazionale del sistema di istruzione contro ogni deriva regionalista, il sistema pubblico costituito dalle sole scuole statali, il ripristino dei programmi dell'85 (elementare), del'79 (media) e del'91 (infanzia), la soddisfazione di tutte le richieste di Tempo Pieno con due insegnanti titolari ogni classe richiesta, l'abolizione del tutor e la reintroduzione dei moduli, la soppressione del Portfolio, la negazione esplicita di ogni forma di gerarchizzazione e carrierismo". Su questi punti, è la conclusione, "pretendiamo chiarezza e chiediamo l'abrogazione della riforma Moratti, opponendoci a qualsiasi tentativo di mantenerla in vita sotto mentite spoglie". (vincenzo brancatisano)