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Gazzetta di Modena-"Ritalin ai bambini? Qui non si sperimenta"

L'intervento. L'assessore Querzè risponde ad An "Ritalin ai bambini? Qui non si sperimenta" ...

12/07/2005
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Gazzetta di Modena

L'intervento. L'assessore Querzè risponde ad An
"Ritalin ai bambini? Qui non si sperimenta"


"L'Assessorato all'Istruzione è a conoscenza del "Progetto Pr.i.s.m.a.", ma non ha intenzione di aderire né a questo né ad alcun progetto del genere.
Si tratta di una ricerca epidemiologica promossa dall'Istituto di Neuropsichiatria Infantile Medea di Lecco ed autorizzata dall'Istituto Superiore di Sanità che ha l'obiettivo di analizzare la percentuale di ragazzi e ragazze che vivono in condizioni di malessere psicologico. Interessa un campione di 5627 preadolescenti di età compresa tra i 10 e i 14 anni che vivono in sei città italiane. In base all'indagine oltre 9 ragazzi su 100 sarebbero affetti da patologie psichiche come disturbi d'ansia, depressione e sindrome Adhd (disturbo da deficit d'attenzione con o senza ipercinesia). Il referente di Pisa per il "Progetto Prisma" è l'Istituto di Neuropsichiatria Infantile Stella Maris che ha un protocollo d'intesa con la Eli Lilly (multinazionale farmaceutica di Indianapolis, distributrice del Prozac) per sperimentare la Tomoxetina nella cura dell'Adhd, sindrome ancora tutta da chiarire, e che sta dividendo la comunità scientifica.
Il trattamento farmacologico interviene solo sul sintomo e non favorisce la cura, mettendo in secondo piano il lavoro di aiuto al bambino per relazionarsi con l'ambiente. L'unico rimedio, in altri termini, pare essere il ricorso alla medicalizzazione e al farmaco, quando dovremmo avere ben presente che il farmaco elimina piuttosto il nostro disagio nei confronti del bambino, rendendolo socialmente più accettabile.
Inoltre una larga percentuale di pazienti trattata con tranquillanti sviluppano psicosi, indotte da farmaci, più forti dei problemi per i quali si erano sottoposti alle cure. L'Adhd oggi sembra colpire, prevalentemente in America, i bambini maschi in età scolare e ha legittimato negli Usa la somministrazione del Ritalin a bambini dai 3 anni in su, fino a coinvolgere il 15-20% dei preadolescenti statunitensi, creando dipendenza, solo negli Stati Uniti, a più di 8 milioni di bambini. La "pillola della tranquillità", insomma, assume il significato di mezzo di controllo sociale di massa.
Sono elementi di grande preoccupazione, che ci portano ad escludere in maniera decisa qualunque forma di adesione a progetti di questo tipo. Non mi risulta inoltre che siano stati attivati screening nelle scuole comunali e statali della nostra Provincia e ritengo opportuno che ciò non avvenga in futuro.
Invito le scuole che eventualmente volessero avviare una qualsiasi forma di riflessione intorno al malessere psicologico degli studenti, a farlo in forma concertata e condivisa con le famiglie e a porre una attenzione particolare alla informazione dei genitori e all'uso dei dati personali degli alunni. I dati relativi a Modena sono estremamente rassicuranti: il Settore di Neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza della A.U.S.L. di Modena interviene su 2200 minori da 0 a 18 anni.
Escludendo i pazienti trattati con farmaci anticonvulsivi, soltanto 13 di questi minori, corrispondenti allo 0,65%, sono in trattamento farmacologico per gravi disturbi, prevalentemente riconducibili alla schizofrenia. Tale percentuale irrisoria è spiegabile con la scelta di mettere in campo cure bio-psico-sociali e ad un approccio multidimensionale a sostegno del contesto ambientale, scolastico, familiare di riferimento. La neuropsichiatria in collaborazione con Comune di Modena, Istituzione Scolastiche e Csa sta conducendo da anni una ricerca sui disturbi dell'apprendimento. Tale ricerca, finalizzata alla segnalazione precoce delle difficoltà di apprendimento si pone, fra gli altri, l'obiettivo di evitare che l'ambiente scolastico possa configurarsi come fattore scatenante di disagi e difficoltà ma, al contrario abbia gli strumenti per intervenire come contesto protettivo e preventivo del rischio".
Adriana Querzè Assessore all'Istruzione del Comune di Modena


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