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Gazzetta di Modena-Quel silenzio sul "disastro-Moratti" e un appello per la Fiera del libro

CATTEDRE ' BANCHI Quel silenzio sul "disastro-Moratti" e un appello per la Fiera del libro ARTURO GHINELLI ...

09/02/2004
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Gazzetta di Modena

CATTEDRE ' BANCHI
Quel silenzio sul "disastro-Moratti" e un appello per la Fiera del libro
ARTURO GHINELLI


Direttrice,come mai non c'è sciopero? Eppure venerdì hanno approvato il decreto!". Con queste parole una maestra si è rivolta alla propria dirigente. So che può sembrare un'invenzione della mia fantasia, ma non è così, posso assicurare che è veramente successo.Un vero e proprio miracolo.
Dalle mie parti, oggi come oggi, può succedere anche questo. Una volta la maestra si sarebbe rivolta all'assessore del Comune per chiedere spiegazioni circa il mancato sciopero. Oggi non accade più. E' più facile che si rivolga alla Direttrice.
Si realizza così il motto evangelico "E' più facile che un cammello entri nella cruna di un ago...". Anche perché, nel caso specifico, la direttrice in questione è una delle poche dirigenti scolastiche che ha fatto sentire la propria voce contro la legge Moratti.
Tra tutti gli altri dirigenti, anche quelli iscritti alla Cgil, in questi anni di regno della Moratti c'è stato solo un assordante silenzio, che ha fatto molto rumore. Cominciate a capire il miracolo modenese?
Quello però che mi preoccupa di più è che la maestra non si sia rivolta al sindacato per chiedere spiegazioni circa il mancato sciopero. Non solo quella maestra, ma anche molte altre si aspettavano una indicazione immediata dal sindacato, per superare lo sconcerto in cui sono cadute appena si è diffusa la notizia che il decreto era stato approvato. Si aspettavano un segnale per essere tranquillizzate sul fatto che, dopo mesi di discussioni, documenti, assemblee non tutto era perduto.
Solo dopo una settimana è arrivata la convocazione unitaria di una manifestazione nazionale a Roma per il 28 febbraio. La terza manifestazione nazionale nel giro di quattro mesi. All'ultima, da Modena, sono partite 26 persone, per la maggior parte genitori.
La manifestazione non basta, è meglio di niente, ma non basta. Ci vuole lo sciopero. Almeno lo sciopero della scuola, ma la posta in gioco meriterebbe uno sciopero generale sui temi della scuola, magari costruito dal basso.
La lettera aperta, che i segretari nazionali dei sindacati scuola hanno scritto ai genitori, potrebbe essere un primo strumento per fare capire ai lavoratori di tutte le categorie quello che stanno facendo alla scuola pubblica, per far capire che quello che succederà è anche affar loro e non solo dei lavoratori della scuola.
Servirebbe una lettera aperta ai segretari delle confederazioni Cgil, Cisl, Uil perché in tutti i luoghi di lavoro, durante assemblee sindacali appositamente convocate sui temi della scuola, i lavoratori possano conoscere quello che il governo prepara per l'avvenire dei loro figli e a ragion veduta possano decidere il da farsi.
Lo so che non è mai successo ma, complice l'esperienza modenese, credo fermamente nell'improbabile miracolo. Far in modo insomma, che sia chiaro a tutti, che niente è perduto e che anzi, il bello viene adesso. Dalla pubblicazione del decreto sulla Gazzetta ufficiale all'inizio del prossimo anno scolastico non bisogna lasciare niente di intentato per opporsi al disegno governativo.
Per questo mi ha fatto piacere che gli autori e gli studiosi di letteratura per ragazzi, ma anche intellettuali del calibro di Umberto Eco e di Fernando Savater, abbiano sottoscritto un documento contro il ministro Moratti che ha cancellato ogni riferimento alla letteratura per l'infanzia nelle Indicazioni Nazionali per i Piani di studio personalizzati nella scuola elementare. Anzi, prendo coraggio e lancio una proposta ad autori, illustratori ed editori di letteratura per ragazzi. "Visto che la legge Moratti riguarda anche voi, fate in modo che la Fiera internazionale del Libro per ragazzi, che si tiene ogni anno a Bologna, metta al centro dei dibattiti e delle iniziative il futuro della scuola italiana. Dareste in questo modo il vostro contributo alla lotta dei lavoratori della scuola (che frequentano a migliaia i padiglioni della Fiera) e alzereste il livello culturale del dibattito sulla formazione in corso oggi in Italia". Un altro miracolo nel giro di così poco tempo? Chiedo troppo? Come dicono quei cartelli alle spalle di chi deve servire il pubblico: "L'impossibile lo facciamo subito, per i miracoli non siamo preparati". Beh, sarà meglio che ci prepariamo, se non vogliamo chiudere bottega ed essere costretti a iniziare l'ultima favola con "C'era una volta... la scuola".


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