Gazzetta di Modena-Precari: sempre più verso il caos

Precari: sempre più verso il caos
Il governo pensa alla chiamata diretta dei presidi per un 25%

PIANETA SCUOLA Il 'pasticciaccio' delle graduatorie

di Vincenzo Brancatisano
E' appeso a un filo sempre più sottile il destino di migliaia di insegnanti precari della nostra provincia. La situazione, sottovalutata per troppo tempo, è ormai fuori controllo, e ora il governo annuncia di voler favorire la chiamata diretta nominativa dei precari, esautorando in buona parte le graduatorie.
Intanto i docenti, storditi dalle ultime novità, guardano con ansia alla seduta odierna della Camera, chiamata ad approvare entro l'ultimo giorno utile i correttivi (già passati al Senato) alla contestata legge 143 che ha rideterminato i punteggi delle graduatorie permanenti di terza fascia che riguardano migliaia di professionisti. Ma alcuni emendamenti dell'ultima ora snaturano a loro volta il contenuto delle correzioni. Con alcuni di essi la sinistra, dopo avere contribuito all'approvazione della legge in questione, che è avvenuta il 26 maggio scorso tra lo scandalo generale, chiede ora l'abrogazione radicale di alcune norme non accontentandosi di correggerle.
Si tratta di quelle regole che, tra l'altro, attribuiscono il raddoppio del punteggio a chi abbia insegnato sopra i 600 metri, nelle isole minori e nelle scuole istituite in carcere. Ci si rende conto evidentemente che il correttivo approvato dal Senato (mantenimento della retroattività a partire dal 2003-2004) non è gran cosa, poiché, premiando la casualità rispetto alla logica elementare, riesce solo a sostituire ingiustizie con altre ingiustizie. Peraltro, il correttivo antiretroattività già presentato dall'on. Manzione (Margherita) e bocciato, che prevedeva il raddoppio dei punti solo a partire dal 2004-2005, avrebbe solo spostato di un anno gli effetti della incauta supervalutazione. Qualunque sia la decisione di queste ore della Camera, sempre che il governo non emani un urgente decreto legge di (estrema) urgenza, il disastro è comunque assicurato. Poiché l'eventuale abrogazione radicale della norma auspicata da molti docenti si tradurrebbe in un nuovo contrordine ai Csa (ex Provveditorati) costretti a rifar tutto per l'ennesima volta e a questo punto con il congelamento delle ferie per il personale. A scaldare ulteriormente gli animi dei docenti, sequestrati in città per presidiare le nuove graduatorie, che si prevedono dense di errori (scusabili visto l'impazzimento generale) e che sono contestabili entro soli 5 giorni, ci pensa come detto il governo che annuncia la volontà di favorire la chiamata diretta dei docenti da parte dei presidi, nella misura del 25%. Questo confermerebbe ciò che Cgil scuola e altri sindacati denunciano da tempo e cioè che la pazza legge 143 sia stata redatta ad arte per rendere ingestibili le graduatorie al fine di arrivare alla chiamata diretta dei presidi. Se così fosse, la responsabilità sarebbe da distribuire equamente tra maggioranza e opposizione, che hanno partorito insieme (con un solo voto contrario) la legge della discordia. Ma per domani è attesa pure la decisione del Tar del Lazio, inondato di ricorsi, cui molti docenti guardano con trepidazione. L'istituto paritario "Fermi" ha annunciato per mercoledi la ripubblicazione della versione corretta delle gradutorie, contestabili entro 5 giorni, e vista la situazione anche via fax, telefono o e-mail.