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Gazzetta di Modena-Graduatorie, un vero mistero

Scuola/1. Proseguono aggiornamenti interpretativi che aumentano la confusione Graduatorie, un vero mistero Prof montani favoriti, il meccanismo non quadra La legge di conversione d...

09/06/2004
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Gazzetta di Modena

Scuola/1. Proseguono aggiornamenti interpretativi che aumentano la confusione
Graduatorie, un vero mistero
Prof montani favoriti, il meccanismo non quadra

La legge di conversione del decreto legge sulle graduatorie dei docenti precari non smette di suscitare polemiche e provocare disagi tra i professori sempre più disorientati dall'andamento delle cose. Sconcertati dalla supervalutazione del servizio svolto nelle scuole di montagna, i precari chiedono ora di inoltrare un nuovo elenco di scuole per il prossimo anno scolastico.
Ma una nota ministeriale stabilisce che la legge ha sì riaperto i termini per consentire ai docenti fortunati di aggiungere la maggiorazione di punteggio, ma impedisce ai docenti danneggiati di difendersi chiedendo di lavorare in montagna. Ciò ha fatto gridare allo scandalo a molti docenti che si sentono "sequestrati da una legge cervellotica" e "sprezzante dei diritti" oltre che "priva di ogni logica". Le scuole di montagna utili per il raddoppio del punteggio sono quelle contenute nell'elenco della L. 991/52 a patto che abbiano almeno una succursale sopra i 600 metri dal livello del mare.
Ma come è possibile che ci si basi su una legge che annovera tra i comuni montani anche Positano, cittadina che sui monti non è? "La formulazione apre scenari inverosimili", annuncia la Uil scuola. Tuttavia, in pochi avranno letto le acrobazie della citata legge 991 che, per la determinazione dei territori montani, si infila in un esilarante labirinto: "Ai fini dell'applicazione della presente legge - recita la norma - sono considerati territori montani i Comuni censuari situati per almeno l'80% della loro superficie al di sopra dei 600 metri di altitudine sul livello del mare e quelli nei quali il dislivello tra la quota altimetrica inferiore e la superiore del territorio comunale non è minore di 600 metri, sempre che il reddito imponibile medio per ettaro, censito, risultante dalla somma del reddito dominicale e del reddito agrario, (determinato a norma del Rd legge 4 aprile 1939, n.589, convertito nella legge 29 giugno 1939, n. 976, maggiorati del coefficiente 12 ai sensi del decreto legislativo 12 maggio 1947, n. 356), non superi le lire 2.400". "Siamo alla follia pura", protesta il popolo dei precari. L'idea è che il clima delle elezioni abbia spinto maggioranza e opposizione a mettersi d'accordo sulla conversione del decreto. Sul piatto degli accordi, consacrati dalla legge, la promessa di un piano triennale di 70 mila assunzioni, applaudito senza riserve il giorno dopo da opposizione e da molti sindacati. La legge "altrimenti avrebbe potuto essere facilmente bloccata dall'opposizione con un'azione di ostruzionismo neanche particolarmente dura", spiega la rivista Tuttoscuola. Il governo ha subito dopo gelato le attese spiegando che il piano sarà attuato solo se ci saranno i soldi. Che non ci sono. (vi.bra.)


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