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Gazzetta di Modena/Gazzetta di Reggio:Scatta la guerra agli abbandoni scolastici

Dalla Regione 5 milioni contro la dispersione e per integrare gli stranieri

12/09/2006
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Gazzetta di Modena

CLAUDIA ZAMORANI

BOLOGNA. Il nuovo assessore li ha radunati questa estate, per sondarne gli umori. Loro, i professori, hanno colto la palla e lanciato l’allarme: le aule sono diventate una Babele di lingue, non ci si capisce più. Chiamati a insegnare l’epopea di Giulio Cesare o i melodiosi canti del Poeta, si trovano invece di fronte a stuoli di ragazzini stranieri - diecimila in più quest’anno - che a stento padroneggiano l’italiano.
Non capiscono, così rimangono indietro.
Le famiglie, poi, non aiutano: in casa si parla in prevalenza la lingua di origine, per 170 diverse nazionalità conteggiate in regione. Nel quadro si inseriscono i bulli, ragazzini agitati che manifestano il loro disagio con botte da orbi.
La Regione Emilia è così corsa ai ripari, con un’iniezione straordinaria di finanziamenti alle scuole: più di cinque milioni di euro, per lo più rivolti alle scuole professionali, contro l’abbandono scolastico e a sostegno dell’integrazione degli studenti stranieri nella fascia di età più a rischio, tra i 14 e i 18 anni.
Il piano straordinario, che entrerà a pieno regime da gennaio, è stato annunciato a Bologna dall’assessore regionale alla scuola, Paola Manzini. L’ex deputata, modenese, che ha sostituito Mariangela Bastico nominata sottosegretario nel governo Prodi, ha parlato dell’intervento come «l’azione in assoluto più rilevante che la Regione abbia fatto sulla scuola».
Si tratta di fondi, accessibili alle autonomie scolastiche tramite bando, per progetti destinati all’integrazione degli studenti e alla formazione di famiglie e insegnanti. Le stime dell’anagrafe scolastica regionale indicano che quest’anno l’abbandono e la dispersione scolastica si attestano al 6% della popolazione scolastica tra i 14 e i 17 anni. Dato confortante se raffrontato alla media nazionale, pari al 20-22%. Quel che però ha fatto suonare l’allarme è stato l’aumento del numero dei bocciati e dei promossi con debiti formativi, che alle superiori si aggira in media sul 35%, con punte fino al 50% al primo e al secondo anno degli istituti professionali, verso cui i finanziamenti finiranno quindi per confluire, in massima parte (più di 4milioni di euro).
Un dato, quel 6% della dispersione, che l’assessore vorrebbe dimezzare nei prossimi 3-4 anni, non dimenticando però di sottolineare che l’Emilia Romagna già oggi si colloca, in questo frangente, tra le regioni più virtuose.
Intanto, con l’avvio del nuovo anno scolastico, l’Ufficio scolastico regionale fa sapere che sono complessivamente 465.502 gli studenti dell’Emilia Romagna (di cui 51.070 stranieri, l’11,2% degli iscritti), 10.464 in più rispetto allo scorso anno.
Le classi a tempo pieno alle elementari aumentano di 139 unità e arrivano a 3.406, mentre quelle a tempo prolungato alle medie saranno 1.089 in più.
I docenti delle scuole statali saranno 40.100 (598 insegnanti in più rispetto allo scorso anno), 5.415 gli insegnanti di sostegno, che quest’anno crescono di 665 unità.


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