Gazzetta di Modena-"Ecco le ricadute della riforma su Modena"
L'assessore Manfredini "Ecco le ricadute della riforma su Modena" "Capisco che sia difficile per Forza Italia difendere il pasticcio della riforma Moratti, ma è sempre bene guardare ai numeri p...
L'assessore Manfredini
"Ecco le ricadute della riforma su Modena"
"Capisco che sia difficile per Forza Italia difendere il pasticcio della riforma Moratti, ma è sempre bene guardare ai numeri piuttosto che invocare il terrorismo ideologico o pretendere di dare lezioni di democrazia quando si è deboli in materia".
Così l'assessore all'Istruzione Morena Manfredini replica al consigliere regionale e coordinatore provinciale di Forza Italia Andrea Leoni, intervenuto sulla stampa.
"La riduzione degli insegnanti a livello nazionale - 8500 quest'anno, 36 mila nel triennio - crea inevitabilmente problemi anche a livello locale e rischia di non garantire i livelli di qualità che abbiamo finora raggiunto" spiega Manfredini. "A settembre 2002 nelle aule emiliane entreranno infatti ben 662 insegnanti in meno, mentre gli alunni saranno oltre 6 mila 500 in più. Ma vediamo nel dettaglio. La nuova sezione di materna che abbiamo richiesto non ci è stata concessa e il blocco degli organici per le scuole dell'infanzia ha come conseguenza il fatto che non si possono accogliere tutte le domande dei bambini e delle loro famiglie. Nella provincia di Modena sono state negate 14 nuove sezioni, con la conseguenza che mancheranno 275 posti per i bambini modenesi di 3 anni. Nelle scuole elementari, per garantire la richiesta di tempo pieno sono stati destinati ad altri incarichi tutti gli insegnanti impegnati su progetti (22 posti in meno)... Scompariranno anche gli insegnanti a sostegno dell'inserimento degli alunni stranieri, che erano 382 nel 1994, ben 1107 nel 2000 e che in settembre saranno assai più numerosi. Nel 2003/2004, con ogni probabilità, non saranno garantiti nemmeno gli insegnanti di sezione per le nuove classi di tempo pieno. Nelle medie inferiori problemi anche maggiori: già da quest'anno qualche scuola dovrà rinunciare al tempo prolungato".