Gazzetta di Modena-Dimezzati i tagli alla scuola ma c'è la stretta sui supplenti
di Andrea Palombi Il ministro Moratti strappa 300 milioni Dimezzati i tagli alla scuola ma c'è la stretta sui supplenti Domani l'emendamento fiscale arriva a Palazzo M...
di Andrea Palombi
Il ministro Moratti strappa 300 milioni
Dimezzati i tagli alla scuola ma c'è la stretta sui supplenti
Domani l'emendamento fiscale arriva a Palazzo Madama
ROMA. Il giorno dopo il varo del maxi-emendamento alla finanziaria per il taglio delle tasse, si fanno i conti. Anche se i tecnici sono ancora al lavoro per mettere a punto le ultime correzioni decise nel cuore della notte in seguito all'impuntatura di diversi ministri, a cominciare da Letizia Moratti. Sarà dunque un'altro weekend di lavoro: alle 18 di domani l'emendamento va presentato al Senato.
Certo non mancano le sorprese. Dalla lettura delle ultime tabelle, salta ad esempio agli occhi che i "single" saranno penalizzati se guadagnano molto poco, non ricevendo praticamente nessuno sconto fiscale, mentre al contrario, se benestanti, con più di 100mila euro l'anno, potranno godere dello stesso forte sconto di chi ha una famiglia a carico.
In una famiglia in cui entrambi i genitori lavorano si dovrà invece calcolare con attenzione chi dovrà chiedere delle deduzioni per i figli a carico.
Converrà infatti attribuirle a quello dei due che guadagna di meno e che quindi avrà diritto a deduzioni più alte.
Qualche contraddizione emerge anche dai risultati strappati dalla Moratti nel braccio di ferro dell'ultim'ora con Berlusconi. E' vero infatti che il ministro dell'Istruzione ha salvato almeno 300 dei 600 milioni di tagli previsti per la scuola. Ma parte di questi fondi arriveranno con una nuova "stretta" sempre nella scuola, un nuovo taglio alle supplenze brevi (quelle fino a 15 giorni). Altri 100 milioni per l'Istruzione dovrebbero uscire da risparmi dei ministeri, e altri 100 li pagheranno le imprese. Si aggiungeranno ai tagli già previsti che arriveranno così a 250 milioni.
Il ministro si ritiene comunque più che soddisfatta: le decisioni prese, sostiene infatti, "sono la prova che questo governo e questa maggioranza ritengono l'investimento nel settore dell'istruzione, dell'università e della ricerca, un impegno strategico per il paese".
Un altro braccio di ferro lo hanno ingaggiato venerdì notte Gianni Alemanno (An) e Rocco Buttiglione (Udc) contro il forte inasprimento delle tasse a carico delle cooperative. Un stangata che prevedeva di incassare da questo tipo di imprese 347 milioni in più nel 2006 e 198 nel 2007. Ora questi fondi dovrebbero invece essere coperti da risparmi negli acquisti di beni e servizi da parte dei ministeri.
Da maggioranza e governo si alza comunque un coro di soddisfazione, mentre dall'opposizione emerge la sensazione che la manovra partorita dal governo preveda uno scenario di elezioni politiche anticipate nel 2005. In caso contrario, ci dice infatti Enrico Letta, il governo sarebbe costretto a fare una pesante manovra correttiva di 12 miliardi nel prossimo luglio, e una ancora più pesante finanziaria il prossimo anno. Vale a dire alla vigilia del voto del 2006. Impensabile che Berlusconi scelga di andare al voto in un clima del genere. Molto meglio per lui sarebbe a quel punto andare a votare o il 3 o il 10 aprile, data in cui saranno fissate le prossime elezioni regionali. Vale a dire subito dopo che si saranno sentiti i vantaggi del taglio delle tasse, ma prima che se ne pagheranno le conseguenze.
Per capire chi guadagna di più dalla riforma disegnata dal governo bisogna invece calcolare che la riduzione fiscale si basa sull'intreccio di due elementi. Da una parte una riduzione delle aliquote fiscali, da 5 a 3, che diminuisce la "progressività" (cioè il principio che paga di più chi guadagna di più), dall'altra un aumento delle deduzioni per figli e mogli a carico.
Marco Follini si dice soddisfatto dell'attenzione per le famiglie (mentre ammette che per il Sud si sarebbe potuto fdare di più), ma dalla lettura delle tabelle, non esistono dubbi. Le persone sole che guadagnano fino a 15 mila euro non avranno alcun risparmio.
Chi ne guadagna 20 mila avrà un risparmio praticamente irrisorio, pari cioè a 67 euro (poco più di 5 al mese). Al contrario, un single che guadagna 100 mila euro l'anno avrà 2 mila e 322 euro in più e chi ne guadagna 500 mila avrà un risparmio di 10 mila e 322. Come se avesse moglie e figli a carico.