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Gazzetta di Modena-Bastico: "Tutti a scuola fino a 16 anni"

Bastico: "Tutti a scuola fino a 16 anni" E' tempo di bilancio per i corsi integrati, coinvolti oltre 9mila ragazzi CLAUDIA ZAMORANI ...

19/11/2004
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Gazzetta di Modena

Bastico: "Tutti a scuola fino a 16 anni"
E' tempo di bilancio per i corsi integrati, coinvolti oltre 9mila ragazzi
CLAUDIA ZAMORANI


BOLOGNA. "Dopo la Moratti, serve una scuola dell'obbligo fino a 16 anni anche a livello nazionale". Non si ferma Mariangela Bastico, vulcanico assessore regionale alla Scuola, già artefice di una riforma regionale che in molti hanno ribattezzato come l'anti-Moratti, anche se lei preferisce chiamarla "Non uno di meno". Per calcare la mano sulla finalità della legge regionale - approvata nell'estate 2003 e subito applicata - di diminuire la dispersione scolastica, insomma far sì che gli alunni non abbandonino prematuramente la scuola.
Tanto da essersi inventata un escamotage anti-dispersione, il cosiddetto biennio integrato di istruzione e formazione, applicato nei primi due anni delle superiori, che di fatto porta in Emilia Romagna l'obbligo scolastico a 16 anni.
Ora, dopo un anno di sperimentazione, l'assessore si accinge a verificare i risultati che, se incoraggianti, come paiono essere, le darebbero la forza, che già non le manca, di chiedere che il modello Emilia sulla scuola venga esportato a livello nazionale.
E Bastico già pensa al dopo-Moratti. Anche se sulla legge regionale pende di fatto la spada di Damocle della Corte Costituzionale, che dovrà esprimersi sul ricorso del governo.
Ma lo sguardo dell'assessore regionale punta ancora più alto. "Certo - ha rivelato ieri a Bologna in occasione della presentazione dei primi dati sui percorsi integrati - la prospettiva sarebbe portare l'obbligo a 18 anni. Ma bisogna saper procedere per tappe".
Nell'anno scolastico 2003-2004 sono stati 72 i corsi di istruzione e formazione avviati nelle prime classi di 62 scuole della regione, per lo più in istituti professionali e in parte tecnici, che hanno coinvolto 9.141 studenti (per lo più maschi, stranieri e disabili), circa il 10% dell'intera popolazione scolastica.
Di tutti questi, oggi il 70% sta proseguendo con il secondo anno integrato e l'anno prossimo potrà approdare a un diploma professionale, riconosciuto.
Il 26% è rientrato nel percorso di studio tradizionale, non perdendo però l'anno, come previsto dalla legge regionale (le cosiddette passerelle).
L'1% ha deciso di frequentare la formazione professionale pura. Mentre solo il 2% ha abbandonato la scuola per cominciare a lavorare. Un dato molto significativo sulla quasi assenza di dispersione.
Nell'attuale anno scolastico i corsi sono passati a 98, coinvolgendo 79 istituti, di cui 2 licei artistici. Da gennaio ne partiranno altri 26, per un costo complessivo a carico della Regione di 25mila euro.
Dall'anno prossimo le porte si apriranno anche ai licei classici, scientifici e linguistici. In più, per garantire l'integrazione di disabili e stranieri, la Regione ha deciso di stanziare 5,2milioni di euro.
"Una goccia in mezzo al mare - conclude allarmata la Bastico, molto preoccupata per le sorti della scuola e anche avvilita dai tagli alle risorse e al personale - oggi siamo con l'acqua alla gola. O buttiamo un salvagente, o affondiamo".


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