“Il piano triennale della manovra finanziaria varato dal governo porterà conseguenze disastrose per scuola, università e ricerca”. Questo è il grido d’allarme lanciato da Flc Cgil. Il sindacato sottolinea come in Italia si spenda già il 2% in meno del Pil rispetto alla media europea e come negli ultimi dieci anni le risorse per scuola e università si siano ridotte progressivamente.
Piuttosto che incentivare e valorizzare la conoscenza la nuova manovra finanziaria tende a tagliare i costi. “La conoscenza - sottolinea Cinzia Cornia, segretaria provinciale Flc Cgil - è la molla necessaria per lo sviluppo urgente del nostro Paese”.
Per quanto riguarda le scuole elementari e medie la manovra triennale prevede il ripristino del maestro unico con la diretta conseguenza di smantellare il tempo pieno, richiesto dall’80% delle famiglie, e il tempo prolungato alle medie. La manovra prevede un taglio di 43.000 unità del personale Ata e 100.000 insegnanti.
In particolare dalla Cgil fanno notare come i tagli al personale docente porteranno nelle regioni del Nord, e in province come quella di Modena, ad un aumento spropositato di alunni per classi. Secondo le stime del sindacato si avranno classi molto numerose in tutti gli ordini di scuola con picchi di trentacinque alunni per classe. La riduzione del personale Ata porterà effetti negativi a cominciare dalla mancanza di collaboratori scolastici per garantire la sorveglianza nelle scuole.
La Cgil mette in luce che i tagli al personale Ata apriranno la strada all’esternalizzazione dei servizi di pulizia e sorveglianza, affidando tali compiti a imprese private.
Un’altra novità prevista dalla manovra triennale è l’introduzione della possibilità per gli Atenei di trasformarsi in Fondazioni con il relativo processo di privatizzazione che ne consegue.
“Il decreto prevede espressamente che le università possano diventare fondazioni private - evidenzia Gianluca Tosetto, responsabile Cgil università - con l’ingresso anche di soci privati che insieme all’Ateneo potranno gestire il patrimonio immobiliare, con il passaggio del personale che non sarà più dipendente pubblico ma dovrà essere inquadrato diversamente. Il progetto è tagliare 500 milioni di euro nel triennio - continua- con la possibilità per l’Ateneo di trovare i fondi all’esterno trasformandosi in fondazione”. Per il personale universitario sono previsti tagli del 10% nel corso del 2009 e del 20% nel 2010. Saranno tagli generalizzati che non terranno conto del merito e dell’efficienza dei diversi atenei. L’ Ateneo modenese, terzo nella classifica del sole ventiquattro ore, subirà gli stessi tagli dell’ultimo Ateneo in classifica. (giovanni tizian)
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