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Gazzetta di Mantova-Scuola, tagli e non favole Ecco i conti della riforma

Scuola, tagli e non favole Ecco i conti della riforma Il capogruppo di Forza Italia, Espedi...

27/05/2004
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Gazzetta di Mantova

Scuola, tagli e non favole Ecco i conti della riforma


Il capogruppo di Forza Italia, Espedito Rose, ha definito "miope accanimento" le critiche che il Consiglio Comunale di Mantova ha espresso nei confronti della riforma della scuola che il ministro Moratti sta realizzando. A suo dire, la riduzione delle risorse a favore della scuola pubblica non sarebbe che una fiaba.
I conti. Dal 2001 al 2003 gli alunni sono aumentati di 19.102 unità, ma a fronte si è registrata una riduzione di 180 classi e di 8.725 cattedre. A questi si aggiungano i tagli al personale Ata (2% l'anno). Aumenta il rapporto insegnanti/alunni a svantaggio della qualità della didattica e dell'apprendimento.
Sostegno agli alunni portatori di handicap: a fronte di un aumento di 5.216 alunni handicappati gli insegnanti sono calati di 1.042 unità, le risorse per ogni alunno sono state ridotte del 18% e nella Finanziaria 2003 è stata prevista la necessità di modificare i criteri per certificare la condizione di handicap. Il fine è evidente: ridurre il numero di alunni a cui riconoscere la condizione di handicap per ridurre le risorse da impiegare.
Anche sul fronte dell'edilizia scolastica le cose non vanno meglio: nel 1996 la legge n. 23 stabilì una cifra di 60 miliardi annui per finanziare l'adeguamento degli edifici scolastici, cifra azzerata nel 2002 e poi reintrodotta in misura molto parziale dopo il caso di S. Giuliano. Finanziarie e decreti taglia spese invece sembrano aver "miracolosamente" risparmiato le scuole private che anzi vedono aumentare dal 2001 al 2002 del 134% i contributi generali e del 183% i contributi per il miglioramento dell'offerta formativa. Storie anche sul tempo pieno? Basta leggere la parte finale del primo decreto attuativo della legge 53 per trovare conferma: sono abrogati gli articoli del Testo Unico riferiti al tempo pieno delle elementari e al tempo prolungato delle medie.
L'orario scolastico viene disarticolato in un'improbabile combinazione di 27 + 3 + 10 per far quadrare i conti, ma le ore certe sono le 18 del tutor, a cui se ne aggiungono 2 di religione, una di inglese e altre di laboratorio fino al raggiungimento di 27. Le altre ore, facoltative e opzionali, potranno essere garantite dai piani di offerta formativa delle scuole oppure con l'assunzione di personale con contratto di prestazione d'opera. È chiaro che non potranno essere garantiti gli stessi diritti a tutti gli alunni: le scuole con disponibilità economiche (specie nelle zone più ricche) potranno offrire servizi di qualità, alle altre le briciole. L'introduzione del tutor e l'anticipo scolastico per materna e medie sono le altre tessere di un mosaico che culmina con il portafoglio delle competenze degli alunni che il ministro ha definito come "un catalogo dei propri prodotti per dimostrare l'abilità in un determinato settore". Un depliant pubblicitario che gli alunni di domani potranno esibire nel mercato del lavoro, magari con un bello spot targato Mediaset.
Matteo Gaddi Capogruppo di Rifondazione comunista


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