Gazzetta di Mantova: La scuola riapre con un taglio dei professori
Ci saranno 1.100 studenti in più ma una trentina di insegnanti in meno
Aumentano gli alunni disabili ma il numero dei docenti di sostegno è rimasto lo stesso di un anno fa
Saranno 1.100 in più dell’anno scorso gli studenti che lunedì si presenteranno nelle scuole mantovane per la prima campanella del nuovo anno. Peccato che mentre la popolazione scolastica cresce (per effetto dell’incremento di ragazzini stranieri), in particolare nelle elementari (+429) e nelle superiori (circa 350 in più), il numero di docenti sia in calo. Motivo? La direzione scolastica regionale (emanazione territoriale del ministero) ha assegnato un tetto di 4.186 posti d’insegnante nelle scuole di città e provincia: 15 cattedre in meno rispetto all’anno scorso ma, soprattutto 29 cattedre in meno del fabbisogno reale espresso dalle scuole sulla base dell’effettivo (e non teorico) flusso d’iscrizioni. Il provveditore Gianfranco Ghilardoti, approdato in via Cocastelli all’inizio dell’estate, allarga le braccia: «Stiamo studiando soluzioni che non comportino una riduzione della qualità del servizio».
A questo si aggiungono notizie poco rassicuranti anche sul fronte dei docenti di sostegno, vale a dire gli insegnanti affiancati ad alunni e studenti portatori di handicap. I posti per il sostegno sono rimasti invariati rispetto allo scorso anno (486) a fronte di un aumento del fabbisogno. «Ne servirebbero almeno 520 - spiega lo stesso Ghilardotti - per avere il rapporto tra numero di docenti e numero di studenti esistente a livello lombardo».
Il taglio degli organici nelle scuole non dipende certo da via Cocastelli e, per certi versi, anche ai vertici regionali dell’amministrazione scolastica non hanno avuto scelte di fronte alla direttiva del ministero che chiedeva per la Lombardia, l’eliminazione di 444 posti.
Ovviamente nel mondo della scuola non si licenzia. Ridurre i posti si tradurrà, più che altro, in un minor ricorso a supplenti per coprire gli orari spezzati (quelli che normalmente i precari coprono in più istituti in contemporaneamente, qualche ora di lezione in una scuola qualche ora in un’altra) e all’aumento di ore in classe per una quota di docenti di ruolo. Ed è quello che Ghilardotti intende fare nel mantovano. «Stiamo facendo delle verifiche scuola per scuola - spiega - si renderà necessario ricondurre alle 18 ore di lezione di tutto il personale possibile e, in particolare nelle medie e nelle superiori, richiedere a docenti di ruolo di fare qualche ora in più». Ieri mattina ha ricevuto i sindacati di categoria (Cgil, Cisl e Snals) per fare il punto della situazione. I sindacati non sono per nulla soddisfatti del nuovo sfoltimento di cattedre. (nico)