Gazzetta di MAntova-Elementari, addio al doppio maestro
di Nicola Corradini Elementari, addio al doppio maestro Il rischio dei tagli: la Pomponazzo deve ridurre le compresenze Allarme dei presidi: la qualità del servizio in...
di Nicola Corradini
Elementari, addio al doppio maestro
Il rischio dei tagli: la Pomponazzo deve ridurre le compresenze
Allarme dei presidi: la qualità del servizio in pericolo in tutti gli istituti
Cominciano a farsi sentire nelle elementari mantovane gli effetti delle ristrettezze di organici decisi dalla direzione scolastica regionale. Alla scuola Pomponazzo di via Porto i genitori dei ragazzini che il prossimo anno frequenteranno la prima sono in allarme: la scuola non è nelle condizioni di garantire per tutte le trenta ore di lezione settimanali (il vecchio 'tempo normale') la compresenza di insegnanti. "Sono gli effetti dei tagli agli organici", spiega il dirigente, Roberto Archi.
Il preside del comprensivo Levi, che oltre alla Pomponazzo dirige le elementari Tazzoli e Allende, assicura che non ci saranno stravolgimenti nell'organizzazione didattica. Ma non nasconde che in settembre, alla Pomponazzo, la prima classe formata dai 15 bambini che hanno scelto la formula delle trenta ore settimanali difficilmente potrà avere la compresenza su tutto l'orario. "Stiamo studiando delle soluzioni - spiega Archi - e mi confronterò con docenti e genitori per scegliere l'opzione migliore. Ma se gli organici funzionali stabiliti dalla direzione scolastica regionale non verranno rivisti temo che non potremo coprire con le compresenze tutte le trenta ore. I tempi delle vacche grasse, purtroppo, sono finiti".
E' uno scenario che, per la verità, era stato prefigurato dai sindacati mantovani di categoria di Cgil, Cisl e Snals già parecchi mesi fa e che, certo, non affligge soltanto la Pomponazzo. "Quasi tutti gli istituti comprensivi sono costretti a fare i conti con le ristrettezze degli organici - spiega Ugo Zavanella, vice presidente dell'Aisam (l'associazione delle scuole mantovane) - a fronte di una crescita d'alunni nelle elementari, il numero di insegnanti non è stato aumentato e, anzi, in taluni casi rischia pure di diminuire. Oltretutto i dirigenti hanno in mano, per ora, solo i cosiddetti organici di diritto, vale a dire le assegnazioni provvisorie e suscettibili di modifiche entro l'estate con gli organici definitivi. In ogni caso la direzione scolastica regionale ha penalizzato il mantovano e se le nostre richieste come quelle dei sindacati non verranno accolte, avremo un calo di qualità dell'offerta educativa".
Perché se crescono gli alunni e il numero di maestri rimane uguale, è ovvio che la prima cosa destinata ad essere ritoccata nell'organizzazione didattica è l'osannata istituzione della 'compresenza'. E' il problema che sta cercando di risolvere Archi alla Pomponazzo e i dirigenti di molti altri istituti scolastici mantovani. Anche Zavanella, che è preside al comprensivo di San Giorgio, si trova di fronte allo stesso nodo: "Sono cresciute le iscrizioni e avremmo bisogno di due o tre docenti in più - racconta - se non ci verranno assegnati saremo costretti a rivedere le compresenze. Certo le scuole funzionano ugualmente, ma s'incide sulla qualità".