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Gazzetta di Mantova: Ancora tagli ai fondi per gli istituti: stretta su supplenze e laboratori

mancano i soldi per sostituire i prof malati

10/05/2009
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Gazzetta di Mantova

di Nicola Corradini

Al Bonomi Mazzolari

Stop ai fondi statali per le spese di gestione degli istituti scolastici. E’ la prima volta che accade, a memoria di presidi, che il ministero dell’istruzione non eroga quei 15-20 mila che servono alle scuole per coprire spese come cancelleria, fotocopie e persino la carta igienica, ma anche per rinnovare il materiale didattico per i laboratori o per altri progetti educativi. «Siamo in grossa difficoltà - dice il preside dell’Istituto d’arte, Antonio Piazza - perché i soldi per la manutenzione e la riparazione delle macchine di laboratorio abbiamo dovuto sottrarli da altre parti». Ad esempio? «Ad esempio si è rotto l’aspiratore del laboratorio di ebanisteria e sono partiti 4mila euro - dice Piazza - altri 2mila se ne sono andati in riparazioni delle macchine nella sede di Guidizzolo. Abbiamo recuperato risorse risparmiando su altre spese, come le fotocopie ad uso didattico e l’acquisto di nuovo materiale per i laboratori». Anche la giornata dell’Arte, l’iniziativa che ogni anno permetteva agli studenti di esibirsi in perfomance artistiche in qualche parco cittadino, verrà soppressa. «Il ministero non ha erogato i fondi per le attività studentesche», dice il preside. Stessa aria si respira al Bonomi Mazzolari, dove il preside Roberto Scialis, spiega di «aver ridotto al massimo le spese sui laboratori». Ma il Bonomi, come altre scuole, deve affrontare un’altra emergenza: non ha più un euro per pagare le supplenze brevi. «Il ministero ha erogato un acconto da 11mila euro seguito da qualche altra migliaia di euro - racconta - non sono bastati e per pagare i supplenti attingiamo dai fondi di cassa, quelli che servono per la cancelleria e cose simili. Abbiamo anche ridotto le supplenze per il personale non docente... ma non si può andare avanti così. Saremo costretti ad aumentare i contributi richiesti alle famiglie, anche se non è giusto». Il paradosso è che lo Stato ha accumulato dal 2005 ad oggi un debito verso il Bonomi Mazzolari di 240mila euro (stipendi a commissari di maturità e a supplenti anticipati dalla scuola e non rimborsati da Roma e cose simili). All’Arte Piazza attende dai tempi del primo governo Berlusconi 64mila euro per pagare i commissari d’esame. Se il ministero onorasse questi ed altri debiti, gli istituti avrebbero risolto gran parte dei loro problemi. Ma non è che questa stretta abbia avuto almeno il pregio di indurre le scuole a risparmiare?. «Sulla carta così potrebbe sembrare - dice Ernesto Flisi, preside dell’Itas Mantegna - ma di fatto le scuole sono costrette a tagliare su materiali multimediali e su altri strumenti didattici di nuova concezione che possono fare la differenza, soprattutto per scuole che basano buona parte del proprio programma sulla sperimentazione e il lavoro in laboratorio». (nico)


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