Gazzetta del sud-Tutti i sindacati (tranne lo Snals) hanno decretato lo stop delle lezioni per lunedì
Tutti i sindacati (tranne lo Snals) hanno decretato lo stop delle lezioni per lunedì Scuola, blocco totale contro la riforma Tra gli obiettivi il contratto e un piano d'investimenti ROMA '#8211;...
Tutti i sindacati (tranne lo Snals) hanno decretato lo stop delle lezioni per lunedì
Scuola, blocco totale contro la riforma
Tra gli obiettivi il contratto e un piano d'investimenti
ROMA '#8211; Insegnanti e bidelli, presidi e studenti, lunedì prossimo diserteranno le aule per scendere in piazza contro le politiche scolastiche del governo Berlusconi. Lo sciopero della scuola è stato proclamato da un ampio cartello di sigle sindacali, tranne lo Snals, che va dai sindacati confederali ai cobas, alla Gilda, all'Ugl. Daranno loro sostegno gli studenti dell'Uds (Unione degli studenti), i Cip (Comitati di insegnanti precari) e tanti Coordinamenti di genitori e insegnanti. Una protesta che si preannuncia, almeno stando alle informazioni della vigilia, massiccia sia sul fronte delle astensioni dal lavoro sia per il numero delle persone che sfileranno per le vie della capitale. "La percezione '#8211; dice Enrico Panini, segretario generale della Flc-Cgil '#8211; è di un'adesione molto, molto consistente. Il livello di indignazione è altissimo e il voto di ieri sull'articolo 16 della Finanziaria che di fatto si tradurrà in un'ulteriore stretta sul personale della scuola non fa che alzare la temperatura. Insomma, ci sono tanti segnali che fanno pensare che quella di lunedì sarà una manifestazione che si farà ricordare". Se i sindacati, pur mantenendo piattaforme rivendicative diverse, hanno fatto convergere in un'unica data le diverse proclamazioni di sciopero, non sono invece riusciti a concordare un unico corteo. E dunque saranno due i percorsi della manifestazione: uno che partirà da piazza della Repubblica per approdare nei pressi di piazza Venezia (cobas), l'altro che si radunerà alla Bocca della Verità per raggiungere piazza Navona. "La cosa importante '#8211; afferma Piero Bernocchi ricordando di aver più volte proposto un unico corteo '#8211; è comunque che ci sia una marea di persone per strada, non solo insegnanti ma anche genitori, ragazzi, intere famiglie. Stavolta c'è davvero la possibilità di far incrociare le braccia alla maggioranza della categoria e di superare il 50% di adesioni. Così la Moratti non potrà dire che sì qualcuno ha protestato, ma la gran parte degli insegnanti è al suo posto, in classe". Cgil, Cisl e Uil che hanno affidato la conclusione dei comizi al segretario generale della Uil, Luigi Angeletti (i suoi colleghi Epifani e Pezzotta non parleranno dal palco ma saranno alla manifestazione), hanno sintetizzato in uno slogan "Per il contratto, per un piano di investimenti, per una scuola pubblica di qualità" le ragioni della protesta. Tanti gli obiettivi a cui puntano: un incremento retributivo per il biennio 2004-2005 dell'8%, investimenti pluriennali a sostegno della scuola pubblica, il diritto all'istruzione per tutti gli alunni disabili, la salvaguardia degli attuali organici e dell'offerta formativa, il rispetto dell'autonomia scolastica, la garanzia del carattere nazionale del sistema dell'istruzione contro ogni deriva regionalista. I cobas, pur condividendo tante richieste, ci tengono a fare qualche distinguo: "Per noi '#8211; dice Bernocchi '#8211; la riforma non si contratta, si rifiuta. Diciamo anche un secco no alla gerarchizzazione che si vuole introdurre attraverso la trattativa sulla carriera degli insegnanti e a livello salariale riteniamo che l'aumento debba essere di almeno 250 euro mensili, se si vuole andare verso uno stipendio davvero europeo". Puntualizzazioni a parte, l'auspicio di tutte le sigle sindacali è che lunedì la voce dei lavoratori e della piazza sia così alta da non poter essere ignorata da un Governo che finora '#8211; accusano '#8211; è stato sordo a tutte le richieste.
(sabato 13 novembre 2004)
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