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Gazzetta del Sud: Secondo il viceministro Bastico non si può parlare di «tagli»

Il governo: stop agli sprechi nella scuola

17/10/2006
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Gazzetta del Sud

Anna De SetaROMA – Spariranno 50 mila posti nella scuola. L'annuncio, riportato dalla stampa in base a quanto emerso dalla relazione tecnica della Finanziaria depositata alla Camera, ha scatenato una bagarre. Sindacati e parlamentari hanno rinfocolato ieri le critiche alla manovra economica, ma il ministero si è affrettato a smentire: dati infondati, non si può fare di tutta l'erba un fascio.«Sono inaccettabili – afferma il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna – i tagli sulla scuola. Anziché confrontarsi nel merito dei problemi, attivare un confronto proficuo e sereno si pensa di intervenire meccanicamente». Di Menna annuncia quindi che «su questi aspetti contratto, manovra fiscale, interventi sulla scuola, insieme agli altri sindacati, se non ci saranno cambiamenti, prima che il testo vada al Senato, il sindacato attiverà forme di mobilitazione del personale della scuola».Critico anche il segretario generale della Flc-Cgil, Enrico Panini secondo il quale questa Finanziaria «non investe sulla conoscenza». Non solo. Un emendamento presentato ieri aumenterebbe da 100 a 150 mln di euro le risorse destinate alle scuole private. «Tagli e cicoria per la scuola pubblica, attenzione per quella privata» osserva il sindacalista per il quale «si tratta di una decisione sbagliata». «Non vengono restituiti alla scuola statale i 600 mln di euro sottratti negli ultimi 4 anni e però – fa notare – si incrementano i finanziamenti previsti per le private. Inoltre, i 2 mld e 400 mln di euro destinati dalla Finanziaria alla scuola sono in realtà una partita di giro: sono soldi che prima gestiva il ministero e ora passano direttamente alle scuole». Anche la Cisl scuola reputa «inaccettabili» i previsti tagli per la scuola.Getta acqua sul fuoco il viceministro dell'Istruzione Mariangela Bastico. «I dati che descriverebbero i tagli della Finanziaria sulla scuola sono del tutto infondati. Sommare mele con pere costituisce un errore macroscopico, particolarmente grave quando si riferisce alla scuola, cioè a ragazzi, famiglie, insegnanti e dirigenti, Ata (ausiliari, tecnici, amministrativi) e precari che attendono l'assunzione in ruolo».Dopo aver spiegato «perché non si può parlare di tagli», Bastico osserva che «sono stati dati i numeri al lotto perché non è stata colta la scelta fondamentale che sta alla base della Finanziaria per la scuola: le razionalizzazioni di un sistema così vasto e complesso sono possibili e doverose, ma intendiamo farle solamente in una prospettiva di innovazione e di riforma, in tempi medi (non meno di 3-5 anni). Abbiamo escluso i tagli con la scure, ma elimeneremo ogni spreco».


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