Gazzetta del sud: Scuola, slitta di un mese il termine per le iscrizioni
Lo ha deciso il ministro Gelmini, per dare tempo alle famiglie di orientarsi nelle scelte
Roberto Angioini
ROMA
Slitteranno di un mese le iscrizioni del prossimo anno scolastico. Lo ha deciso il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, per dare tempo alle famiglie di orientarsi nelle scelte.
Il ministero, infatti, sta procedendo alla riforma degli ordinamenti scolastici e ci sono tempi tecnici (il piano dovrà essere presentato, tra l'altro, anche ai sindacati) che rendono opportuno rinviare la scadenza per le iscrizioni, di solito stabilita al 30 gennaio.
Nel «Parere» sul piano programmatico presentato dal presidente della commissione Cultura della Camera, Valentina Aprea, e votato la scorsa settimana si consigliava di «prevedere uno slittamento del termine di iscrizione al primo anno di tutti i corsi di studi interessati dalla revisione degli ordinamenti, allo scopo di predisporre la nuova offerta formativa, per consentire alle famiglie e agli studenti di ricevere adeguate informazioni finalizzate alla scelta dei percorsi di studio».
Intanto, la formazione professionale è «un aspetto significativo del sistema educativo italiano». Pertanto, bisogna «prevedere risorse a essa dedicate, lavorando con il ministero del Lavoro, dell'Istruzione e le Regioni». Lo ha affermato il presidente della Commissione Cultura della Camera, Valentina Aprea (Pdl), durante una conferenza stampa organizzata ieri a Roma dalla Confap, ricordando che anche per la formazione professionale, «come per tutti i canali non statali, resta il problema finanziario».
Per Alessia Mosca (Pd) la «formazione è il miglior avanzamento sociale per ristrutturare il welfare, ma nel libro verde di Sacconi non si è dato sufficiente peso: ciò ci stupisce perché nel concetto di welfare attivo pensiamo che la formazione possa avere un ruolo prioritario». Sulla formazione professionale, secondo Mosca, bisogna investire di più e riconoscerne il valore sociale, «come migliore modalità di integrazione per tutte le fasce della popolazione a partire dalle più deboli».