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Gazzetta del Sud: Scuola, confermato lo sciopero del 16

Nulla di fatto a Palazzo Chigi nell'incontro dei sindacati con il premier Romano Prodi e i ministri Padoa Schioppa e Fioroni

03/04/2007
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Gazzetta del Sud

Titti De Simone ribadisce che Rifondazione comunista sosterrà la protesta contro il governo
Alessandra Mannini
ROMA
Si è concluso con un nulla di fatto l'incontro a Palazzo Chigi tra il premier Romano Prodi, i ministri dell'Economia e della Pubblica istruzione, Padoa Schioppa e Fioroni, e i sindacati della scuola.
Resta quindi confermato lo sciopero del settore proclamato per il 16 aprile, in coincidenza con quello indetto per tutto il pubblico impiego.
Più che delusi i sindacati, secondo i quali il ministro dell'Economia avrebbe detto che non c'è alcun risparmio, derivante da precedenti finanziarie, da reinvestire nel contratto della scuola. «Le posizioni restano distanti: noi – ha spiegato il segretario generale della Flc-Cgil, Enrico Panini – ribadiamo la necessità di quantificare le risorse, derivanti da risparmi su precedenti Finanziarie, utilizzabili in modo specifico per il contratto della scuola; il ministro dell'Economia, in alcuni passaggi, ha addirittura messo in discussione che queste risorse ci possano essere. Secondo quanto ci ha fatto capire – ha proseguito Panini – non ci sarebbero economie da reinvestire nel comparto scuola e qualora ci fossero sarebbero talmente insignificanti da segnare distanze abissali tra le rispettive posizioni. Lo sciopero del 16 è dunque confermato e la manifestazione nazionale dimostrerà nei fatti ciò che ognuno di noi ha ben chiaro: le Finanziarie hanno inciso in modo netto sulla scuola. Le risorse - ha concluso il sindacalista – ci sono. Vogliamo una rapidissima apertura delle trattative».
«Non sono state date risposte – ha osservato il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima – alle nostre rivendicazioni sui risparmi di sistema che non sono stati né quantificati né certificati. Viene perciò confermato lo sciopero per una rivendicazione sacrosanta e legittima perchè si tratta di soldi che appartengono alla scuola».
Massimo Di Menna, segretario generale della Uil scuola, ha sottolineato come pur nel carattere interlocutorio di questo primo incontro, avvenuto ai massimi livelli, «le condizioni per poter avviare una trattativa non ci sono». «Non è arrivata nessuna rassicurazione sull'utilizzo delle risorse aggiuntive derivanti da precedenti Finanziarie per le quali ancora non sono stati fatti i conteggi. Lo sciopero dunque resta, pur con l'auspicio – ha aggiunto il segretario – che ci ripensino. Non ci sono vie d'uscita: o si fa l'accordo per il rinnovo del contratto o sarà sciopero. Per ora, così come siamo entrati siamo usciti».
Critico anche il leader dello Snals, Marco Paolo Nigi. «La principale osservazione da fare è che non vengono certificate le risorse di sistema dai risparmi (2004-2005) da riversare nel contratto 2006-2007», ha detto il sindacalista amareggiato per l'esito dell'incontro.
«Ci aspettavamo una sorpresa pasquale, che sembrava anche profilarsi, invece è arrivata una gelata da parte del ministro dell'Economia» ha concluso il leader della Gilda, Rino Di Meglio prospettando l'eventualità di un inasprimento delle lotte.
E Titti De Simone, capogruppo di Rifondazione comunista nella commissione cultura della Camera, ribadisce che il suo partito «sostiene la protesta dei sindacati che il 16 aprile manifesteranno contro i mancati interventi nel settore scolastico», perché «è assolutamente prioritario per il paese investire nella scuola nell'università e nella ricerca, come del resto è stato giustamente ribadito nel dodecalogo di Prodi».
Per la parlamentare, «le risorse ci sono», e «basterebbe destinare una parte del "tesoretto" derivante dall'extra gettito fiscale alla scuola per avvicinarci alla media europea dalla quale siamo più che mai distanti».
Titti De Simone sostiene che «il settore scolastico soffre un ritardo storico al quale bisogna mettere riparo intervenendo sugli organici, stabilizzando i precari, aumentando la qualità del sistema con il ripristino del tempo pieno e interventi per l'edilizia scolastica». Per questo «confermiamo che il 16 aprile saremo in piazza perché chiediamo al governo di accelerare i processi di innovazione che tardano ad arrivare».
«Non si può pensare ai telefonini e poi dimenticare la riforma Moratti», afferma infine l'esponente del Prc, sottolineando che «un anno è passato ma quei segnali di discontinuità non sono arrivati».
Secondo la diessina Alba Sasso è «grave» che il ministro dell'Economia «affermi che non ci sono i soldi per il rinnovo del contratto degli insegnanti. «Mentre in Europa ci si pone il problema di come attrarre all'insegnamento le migliori energie e le migliori intelligenze, e si affronta la questione di pagare di più gli insegnanti, in Italia – afferma la Sasso – continuiamo a dover registrare segnali in controtendenza».


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