Gazzetta del sud-PROTESTA ESTESA ANCHE ALL'UNIVERSITà E ALLA RICERCA
PROTESTA ESTESA ANCHE ALL'UNIVERSITà E ALLA RICERCA Scuola, venerdì sciopero generale Lucilla Onda ...
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PROTESTA ESTESA ANCHE ALL'UNIVERSITà E ALLA RICERCA
Scuola, venerdì sciopero generale
Lucilla Onda
ROMA Venerdì prossimo il mondo dell'istruzione dalla scuola, all'università, agli enti di ricerca incrocia le braccia per l'intera giornata. La protesta si inserisce nello sciopero generale del pubblico impiego (con manifestazione a Roma, a piazza San Giovanni) proclamato dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil per sollecitare il rinnovo dei contratti del settore. La scuola sciopera, in particolare, per il rinnovo del contratto biennale dei docenti e del personale Ata (ausiliario, tecnico e amministrativo), scaduto quattro mesi fa, e per l'avvio delle trattative per il contratto quadriennale dei dirigenti scolastici scaduto dal 2001. A questo scopo Cgil, Cisl e Uil sollecitano lo stanziamento di risorse adeguate "non previste nella Finanziaria 2004 che osservano i sindacati confederali a fronte di una richiesta di incrementi pari all'8% prevede risorse solo per il 3,6%". Nel pacchetto di rivendicazioni che sono alla base dello sciopero della scuola c'è anche la richiesta di una diversa politica per l'occupazione e il lavoro precario e un secco "no" ai tagli di organico, alla devolution scolastica e alla riduzione del tempo scuola "che abbassa la qualità dell'istruzione". Dirigenti scolastici e presidi incaricati, oltre al rinnovo del contratto (scaduto da 30 mesi) chiedono il ritiro dei provvedimenti amministrativi che estendono alla dirigenza scolastica le misure dello Spoils system, l'equiparazione retributiva alle altre dirigenze di stato e l'emanazione del bando di concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici. Anche il mondo delle università, degli enti di ricerca e dell'alta formazione artistica e musicale, alla protesta per il mancato rinnovo del contratto (scaduto da oltre 2 anni) associa la contestazione nei confronti di provvedimenti del Governo che sostengono Cgil, Cisl e Uil "riducono costantemente i finanziamenti, sopprimono l'autonomia, spaccano l'unita contrattuale, precarizzano tutto il personale e in particolare la docenza, introducono il controllo del potere politico negli enti di ricerca, cancellano la grande tradizione culturale delle Accademie e dei Conservatori musicali".