Gazzetta del sud-Più che la scuola inizia la protesta
Più che la scuola inizia la protesta Silvia Mastrantonio ROMA '#8211; Scuola, si ricomincia. Già sui banchi gli studenti piemontesi in molte altre regioni è questione di ore e gli alunn...
Più che la scuola inizia la protesta
Silvia Mastrantonio
ROMA '#8211; Scuola, si ricomincia. Già sui banchi gli studenti piemontesi in molte altre regioni è questione di ore e gli alunni varcheranno di nuovo i cancelli degli istituti. E sarà un inizio d'anno "caldissimo", o almeno così promette l'Unione degli studenti che contesta il ministro Moratti in toto, per la sua Riforma che sarà comunque avviata solo a livello di sperimentazione e per le sue scelte. Una presa di posizione che ha indispettito i giovani di Alternativa studentesca secondo i quali la protesta è solo strumentale e "pilotata" dal leader della Cgil Cofferati che, da parte sua, ha già annunciato una stagione difficile su tutti i fronti sociali. Tra le polemiche più feroci quella che riguarda, appunto, la sperimentazione. Secondo fonti ministeriali sarebbero almeno mille le scuole che si sono dichiarate disponibili ad intraprendere il percorso di "sperimentazione" che dovrà precedere la Riforma vera e propria. Ma il quadro resta confuso. Oggi il Consiglio nazionale della Pubblica istruzione dovrebbe dare il suo parere al progetto ed entrare nel merito dei rilievi da sollevare rispetto all'impianto che prevede, tra l'altro, l'ingresso anticipato in prima elementare per i più piccoli. E alla riunione prenderà parte anche il ministro Moratti che ha già fatto sapere di essere pronta a firmare il decreto per la sperimentazione. Probabilmente il Cnpi, alla fine, si limiterà a non dare un giudizio definitivo (positivo o negativo) ma ad elencare i problemi che questo tipo di progetto può porre. Toccherà quindi al ministro recepire o meno i suggerimenti visto che il parere dell'organismo è obbligatorio, ma non vincolante. Uno dei nodi da sciogliere resta tuttavia quello dei fondi che non ci sono neanche per finanziare la sperimentazione (il Piemonte ha deciso di provvedere autonomamente come Regione per andare incontro al progetto). E qui si è innescata una nuova polemica con l'annuncio, arrivato proprio dal Ministero, di bandire una gara per la realizzazione di una campagna informativa che dovrà rendere chiara, a tutti gli italiani, la Riforma che il ministro ha in progetto per l'anno prossimo. La campagna costerà 5 milioni di euro. Soldi che, replicano i sindacati e in particolare la Cgil di Enrico Panini, dovrebbero essere spesi per aiutare le scuole in difficoltà e non per operazioni di "immagine". Ma, istruzioni per l'uso a parte, più imminente è lo scoglio dell'avvio delle sperimentazioni. In teoria le scuole interessate non potranno deliberare l'adesione prima dell'emanazione del decreto da parte del ministro. Viale Trastevere, da parte sua, ha fatto sapere che le iscrizioni non saranno riaperte per evitare il caos che ne deriverebbe. "E allora '#8211; si chiede Alessandro Ameli leader del Gilda insegnanti '#8211; dove si prenderanno i bambini di 5 anni da iscrivere alla prima elementare negli istituti che seguiranno il nuovo percorso?". E' una domanda alla quale, forse oggi, la Moratti darà la sua risposta partecipando al Consiglio nazionale. Eppure i tempi restano stretti anche per i docenti che comunque dovranno abbracciare i nuovi modelli con molto poco tempo d'anticipo e altrettanto poca informazione.