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Gazzetta del sud: Ok dei sindacati all'esodo dei prof ma con l'immissione in ruolo dei precari

Le direzioni in cui intende muoversi il ministro Fioroni per rilanciare la scuola pubblica italiana sono in linea di massima apprezzabili, purché si tenga conto del fatto che senza risorse adeguate non si va da nessuna parte e che favorire eventuali esodi degli insegnanti non deve tradursi in tagli agli organici del settore

18/08/2006
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Gazzetta del Sud

Scuola, piacciono le idee di Fioroni

Buona l'ipotesi dell'apertura pomeridiana

Gregorio Purena ROMA

Le direzioni in cui intende muoversi il ministro Fioroni per rilanciare la scuola pubblica italiana sono in linea di massima apprezzabili, purché si tenga conto del fatto che senza risorse adeguate non si va da nessuna parte e che favorire eventuali esodi degli insegnanti non deve tradursi in tagli agli organici del settore. È questa, in sintesi, la posizione dei sindacati alla luce di quanto ribadito dal ministro della Pubblica Istruzione ieri in un'intervista e in vista del varo della Finanziaria.«Se il governo vuole incentivare gli esodi degli insegnanti verso altri ministeri o verso la pensione, deve contemporaneamente esplicitare – ha dichiarato il segretario generale della Flc-Cgil, Enrico Panini – che ciò avviene coprendo i posti lasciati liberi con altrettante immissioni in ruolo dei precari senza alcuno "sconto" sui numeri». Sarebbe poi opportuno, secondo il sindacalista, che Fioroni spiegasse al collega Padoa Schioppa che «non esistono classi con tre insegnanti e undici alunni» altrimenti – avverte – la Finanziaria «inaugurerà un duro scontro con un sindacato contrario a riduzioni di organici già ampiamente ridotti in questi anni». Quanto all'ipotesi di prevedere aperture pomeridiane delle scuole, secondo il leader della Flc, va precisato che «per combattere la dispersione scolastica occorre offrire agli studenti una scuola che al pomeriggio sia collegata con l'attività del mattino e non un dopo-scuola».«È condivisibile – osserva il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna – l'opinione del ministro che considera l'insegnamento un lavoro usurante e, quindi, la sua ipotesi di prevedere, per chi lo volesse, attività diverse dall'insegnamento, attraverso la mobilità verso altri ministeri, come ad esempio quello dei Beni Culturali. È positivo anche – aggiunge – pensare di fare arrivare i soldi direttamente alle scuole, superando così sprechi e passaggi burocratici, così come la scelta di puntare sulle scuole per favorire il recupero della dispersione scolastica» ma – fa notare il sindacalista – perché tutti questi intenti non restino sulla carta occorrono risorse finanziarie.E dal segretario generale della Cisl, Francesco Scrima, arriva un avvertimento: «L'insegnamento logora ed è bene che si offra ai docenti un'alternativa, ma nessuno si metta in testa di favorire un esodo biblico degli insegnanti per ridurre il loro numero».

(venerdì 18 agosto 2006)


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