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Gazzetta del Sud: Il ministro Fioroni: «Alzare la soglia di vigilanza degli studenti»

Bullismo a scuola politici e tecnici studiano adesso come affrontarlo

20/11/2006
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Gazzetta del Sud

Secondo Mastella «serve un tavolo di concertazione» tra Governo e opposizione sul gravissimo fenomeno Daniela FrancottiROMAUn tavolo di concertazione per studiare strategie di contrasto al bullismo giovanile. A proporlo è il ministro della Giustizia Clemente Mastella che si dice allarmato.«Troppa violenza sui giovani e tra i giovani. Noto che c'è uno scadimento preoccupante dei valori che non bisogna sottovalutare. Prima che la situazione precipiti – afferma il Guardasigilli e leader dell'Udeur – bisogna avviare un tavolo di concertazione del governo ma che coinvolga anche l'opposizione».Secondo il ministro dell'istruzione Giuseppe Fioroni, l'elemento fondante della lotta al bullismo e alla violenza nelle scuole dev'essere «alzare la soglia di vigilanza degli studenti»:«La cosa che mi ha preoccupato, in due episodi diversi – ha spiegato Fioroni a margine dell'Assemblea nazionale dei Comitati per il referendum e la difesa della Costituzione – è che c'è un senso di concepire la tolleranza come sopportazione, una sopportazione elastica che progressivamente fa arretrare il significato della dignità umana. Questo mi preoccupa dei fenomeni di bullismo e di violenza di questi giorni».I problemi, secondo il ministro, non vanno né sottovalutati né enfatizzati. «I responsabili – ha spiegato – sono stati puniti con una tempestività e durezza che non ha eguali nella storia della Repubblica italiana. Il problema è che va fatta una lotta, con la formazione dei docenti e degli operatori della scuola, per mettere in atto una strategia del recupero di chi offende e di difesa della vittima, e perché venga segnalata in tempi rapidi la presenza di un fenomeno che io trovo difficoltà a chiamare bullismo, perché è ben più grave quando la violenza viene attuata su un ragazzo più debole o disabile». «Ma l'elemento fondante – ha insistito – è alzare la soglia di vigilanza degli studenti. Io ieri ho apprezzato tantissimo l'incontro con i ragazzi che hanno manifestato a Roma, che in un punto della loro piattaforma hanno messo, come elemento di partecipazione democratica, la lotta a ogni forma di violenza e l'innalzamento anche tramite la conoscenza della Costituzione, la soglia democratica, perché rispetto a questo la tolleranza sia zero e non ci siano elementi di sopportazione o di falsa sopportazione che possano consentire che in queste circostanze ci sia chi è costretto a sentirsi solo». «E uno – ha concluso - si sente solo quando non trova la coesione del rispetto degli altri». Del resto, gli episodi accaduti in questi giorni in alcune scuole italiane non si possono configurare come bullismo ma sono vere e proprie violenze: lo precisa Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro, che sul fenomeno del bullismo ha redatto un Quaderno da diffondere nelle scuole per informare alunni, insegnanti e famiglie su come prevenirlo e combatterlo. Si parla di bullismo, secondo l'associazione, quando le azioni intenzionali di prepotenza e prevaricazione, di vessazioni e di maltrattamenti hanno come scenario la scuola elementare e media inferiore. Inoltre, una caratteristica fondamentale del bullismo è il suo inscenarsi durante un lungo spazio di tempo, cioè non essere un singolo episodio di violenza, fisica o verbale, ma un'azione che si protrae con frequenza lungo il periodo scolastico. Da qui la definizione del bullismo come «mobbing in età evolutiva». La parola «bullismo» proviene dall'inglese bullying, che a sua volta deriva da bully, vuol dire spaccone. L'azione di bullismo, specifica Caffo, è intenzionale, cioè messa in atto appositamente dal bullo per provocare sofferenza e disagio alla vittima


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