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Gazzetta del sud-Il Crocifisso di Stato provoca uno scontro trasversale

SCUOLA: LA MORATTI FIRMA IL DECRETO CHE FA PARTIRE LA SPERIMENTAZIONE Argomenti vecchi (laici e cattolici) e nuovi (immigrati) usati a favore o contro. Alla Finocchiaro non dà fastidio Il Crocifi...

20/09/2002
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Gazzetta del Sud

SCUOLA: LA MORATTI FIRMA IL DECRETO CHE FA PARTIRE LA SPERIMENTAZIONE

Argomenti vecchi (laici e cattolici) e nuovi (immigrati) usati a favore o contro. Alla Finocchiaro non dà fastidio
Il Crocifisso di Stato provoca uno scontro trasversale

ROMA '#8211; Maggiore flessibilità nell'orario dell'insegnante tutor nella scuola elementare (solo "indicativamente" individuato tra le 18 e le 21 ore); presenza anche di docenti rappresentanti delle scuole coinvolte nel test nell'ambito degli organismi di monitoraggio della sperimentazione; possibilità di sperimentare l'anticipazione della frequenza in tutte le scuole prescelte per il test "ove esistano le condizioni". Sono alcune delle novità contenute nel decreto di attuazione del progetto nazionale di sperimentazione, firmato dal ministro Moratti. Il decreto, che si compone di 10 articoli, è accompagnato da una circolare esplicativa indirizzata ai direttori generali degli uffici scolastici regionali. Con la firma ufficiale del decreto, prende dunque il 'via' ufficialmente la sperimentazione della riforma scolastica, che partirà nei prossimi giorni dopo che sarà resa nota la lista dei 200 circoli didattici coinvolti. Un incontro urgente al ministro Moratti per fare il punto sulle varie questioni aperte della scuola (dal contratto agli investimenti) è stato chiesto unitariamente dai sindacati Cgil, Cisl, Uil Scuola e Snal; mentre da parte sua la Cgild Scuola, con il segretario Enrico Panini ha già proclamato lo sciopero per il 18 ottobre in favore della scuola pubblica: "Le parole di Ciampi '#8211; ha detto '#8211; sono un monito verso il governo". Ma intanto se non è una guerra di religione, la diatriba sull'esposizione del Crocifisso negli uffici pubblici risveglia comunque una contrapposizione in cui argomenti vecchi (come la separazione fra Stato e Chiesa) e nuovi (la presenza nelle scuole dei figli degli immigrati di altra fede) vengono usati con passione, magari a sostegno di opinioni diverse. Né può parlarsi di scontro fra cattolici e laici, posto che fra i favorevoli all'obbligo di esporre il Crocifisso, molti lo valorizzano non per il suo significato proprio, ma come simbolo di "valori universali", o di "tradizioni nazionali" che prescindono dalla fede; mentre fra i contrari, e fra i molti perplessi, ci sono, assieme a molti laici, anche diversi cristiani che temono un uso strumentale della croce di Cristo. All'avanguardia del fronte favorevole all'esposizione del Crocifisso si è posta la Lega che, da "movimento politico laico", afferma Massimo Polledri, riconosce al Cristianesimo di aver prodotto un "alto grado di civiltà e benessere", e giudica per questo il Crocifisso "un simbolo da valorizzare e difendere". Quanto alla presenza di figli di immigrati nelle scuole, per Fabio Garagnani, di Forza Italia, il Crocifisso servirà a ricordargli "che sono ospiti di un paese che ha una sua cultura", e che questa "deve essere rispettata". Questi giudizi suscitano ad Antonio Maccanico il sospetto che dietro all'enfasi sul Cristianesimo ci possa essere una volontà di alimentare polemiche verso altre culture. In altre parole, come dice il verde Mauro Bulgarelli, la Lega cercherebbe di "appropriarsi" del Crocifisso come strumento nella polemica sugli immigrati. Inoltre è sbagliato, per l'ex presidente dell' Azione cattolica Alberto Monticone, senatore della Margherita, ridurre il Crocifisso "a semplice emblema delle pur rilevanti ed essenziali radici cristiane del nostro paese". Si richiamano alla libertà della coscienza anche Giorgio Tonini e Luigi Viviani, esponenti dei Cristiano-sociali e dei Ds, che vedono "qualcosa di blasfemo" nell'annuncio del ministro Letizia Moratti sul "Crocefisso di Stato" che verrebbe "ridotto a simbolo pagano, non a caso considerato 'adorabile' anche dai sacerdoti del dio Po". Ai cattolici perplessi o critici verso le iniziative del ministro Moratti e della Lega, fanno riscontro nei laici (di entrambi gli schieramenti), due atteggiamenti prevalenti. C'è chi teme un attacco alla laicità dello Stato, come dice Gloria Buffo, dei Ds, o giudica l'imposizione del Crocifisso un errore, come dicono nella maggioranza Egidio Sterpa e il repubblicano La Malfa. E c'è chi, pur criticando lo stile della proposta, dice di non avere nulla in contrario, come Anna Finocchiaro dei Ds che precisa: "Vedere un Crocefisso in una scuola non mi ha mai dato fastidio". Maccanico ricorda poi che il laico Sandro Pertini, al suo arrivo al Quirinale, volle che il Crocifisso nello studio del Presidente restasse al suo posto. Quanto al problema del rapporto con le altre religioni sollevato dal presidente delle comunità ebraiche, Amos Luzzatto, per il quale l'iniziativa della Moratti rischia di "creare divisioni", l'onere della risposta se lo assume il ministro Rocco Buttiglione, che assicura di avere "una reazione positiva" quando entra in un locale in cui sono esposti simboli della religione ebraica. Ragione per cui, Buttiglione non capisce come mai il Crocifisso dovrebbe offendere chi ha altre fedi. Il ministro della Cultura Giuliano Urbani fa presente che "il laicismo dei tempi di Cavour non ha mai impedito la presenza dei Crocifissi nelle scuole e negli edifici pubblici italiani...."


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