Gazzetta del Mezzogliorno-Superiori, nuvole sulla riforma
SCUOLA Fa discutere il doppio canale tra licei e istruzione professionale Superiori, nuvole sulla riforma De Santis (VI commissione regionale): "Sperimentazione senza regole" Disco verd...
SCUOLA Fa discutere il doppio canale tra licei e istruzione professionale
Superiori, nuvole sulla riforma
De Santis (VI commissione regionale): "Sperimentazione senza regole"
Disco verde per il doppio canale (otto licei oppure istruzione professionale) e per il tirocinio degli insegnanti. Il consiglio dei ministri ha dato venerdì scorso il via libera alla nuova scuola superiore. Ieri intanto la Flc-Cgil ha promosso al "Giulio Cesare" un incontro con i capi d'istituto e i docenti. Un'assemblea per rimarcare il "no" alla sperimentazione (rinviata formalmente al 2007-2008 su richiesta dalla conferenza Stato-Regioni) e per scongiurare le fughe in avanti. Chiarisce Carlo De Santis, presidente della VI commissione regionale (che si occupa inoltre di pubblica istruzione e formazione professionale): "Il decreto legislativo della secondaria superiore non è operativo. Il ministro Moratti ha detto che non ci sono soldi per finanziare la sperimentazione". E aggiunge: "I presidi degli istituti tecnici e di qualche professionale che ambiscono a fare il salto, nel senso di modificare la vocazione della scuola facendola rientrare nella categoria dei licei, sappiano che la conversione degli attuali 41 indirizzi nei 15 di nuova previsione deve passare attraverso il piano di dimensionamento della rete scolastica regionale". Stando così le cose, non dovrebbero insorgere equivoci. La realtà, invece, è fatta di istituti tecnici commerciali oppure di tecnici industriali nei quali da anni è stata autorizzata la sperimentazione di un liceo. E' il caso, per esempio, proprio del "Giulio Cesare" - che da settembre prossimo si fa in due (dirigenze separate per la sede principale e la succursale, che conservano entrambe la medesima offerta formativa) - nel quale convivono il commerciale, il liceo tecnico e il linguistico moderno. Dice il preside Antonio Guida: "La riforma non mi piace. Dovrò comunque consultare il consiglio d'istituto, dal momento che il ministro affida all'autonomia delle scuole la decisione di sperimentare in anticipo". Insomma, a fare le prove generali della nuova didattica potrebbero essere i licei. Per Vincenzo Romano, dirigente del commerciale "Calamandrei", "non avrebbe senso partire in una situazione di incertezze perché il titolo di studio potrebbe non essere riconosciuto e quindi gli studenti costretti a cambiare indirizzo in corso d'opera". L'altro ostacolo, secondo Romano, è rappresentato dagli organici, "assegnati ad ogni scuola in base all'attuale tipologia". Eppure per numerosi operatori la confusione regna sovrana. Lancia l'allarme Gianni Milici, segretario regionale Flc-Cgil: "E' importante non bruciare le tappe. A gennaio si raccolgono le iscrizioni per il 2006-2007 e quindi le scuole entro quel termine devono rendere nota la propria identità. Mi chiedo come possa convenire la sperimentazione se né lo Stato né tantomeno la Regione potranno sostenere le scuole con fondi esterni". A esprimere il disagio dei docenti è Felice Bruno, insegnante di laboratorio di meccanica al professionale "Chiarulli" di Acquaviva: "Mi sento già un cassintegrato della logica del dualismo. Con il passaggio dei professionali nella sfera d'azione delle Regioni si dà l'avallo al sistema di ghettizzazione sociale". Antonella Fanizzi