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Gazzetta del Mezzogiorno-Stipendi più alti ma non ancora 'europei'

Stipendi più alti ma non ancora 'europei' Le retribuzioni dei 'prof' italiani sono, infatti, cresciute negli ultimi anni ma non riescono ancora a raggiungere il livello di quelle dei loro...

06/09/2004
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La Gazzetta del Mezzogiorno

Stipendi più alti ma non ancora 'europei'
Le retribuzioni dei 'prof' italiani sono, infatti, cresciute negli ultimi anni ma non riescono ancora a raggiungere il livello di quelle dei loro colleghi europei, ne quello di quelli dei paesi dell'Ocse. Dal dossier emerge che i maggiori incrementi si registrano soprattutto a livello iniziale della professione. Ai livelli massimi di anzianità di servizio, invece, corrispondono, in proporzione, incrementi minori. Un insegnante di scuola superiore giunto al massimo della carriera 'guadagna' in Italia, il 10% in meno rispetto ad un suo collega europeo.
Gli aumenti, rileva però il rapporto, sono comunque serviti principalmente a recuperare il forte gap iniziale. Il confronto con le retribuzioni (calcolate in funzione del potere di acquisto) dei paesi dell'Unione europea (cresciute al livello iniziale di circa il 20%) e di quelle dei paesi dell'Ocse (+18% circa), infatti, mette in evidenza che gli incrementi sono serviti principalmente a recuperare una differenza che nel 1996 era del 22% in meno per un insegnante di scuola superiore giunto al massimo dell'anzianità e che ora si attesta al 10% in meno rispetto ad un collega europeo.
Per la scuola primaria la differenza tra il livello iniziale (-3,52% rispetto ad un collega europeo), quello a 15 anni di anzianità (-11,66%) e quello di un insegnante giunto al massimo degli anni di servizio è dell'11,17% in meno. Una forbice quindi che si stringe ma che lascia ancora, nel differenziale tra Italia-Europa ancora dei punti percentuali e soprattutto delinea una carriera professionale che non accompagna all'anzianità di servizio, adeguati incrementi salariali.
In sostanza, risultano più penalizzati i docenti con maggiore anzianità di servizio. Facendo un excursus temporale, partendo dal 1993 come anno di riferimento, in dieci anni le retribuzioni degli insegnanti hanno con fatica inseguito i livelli di inflazione.
L'andamento generale mostra un picco verso il basso negli anni 95/96 e una lenta risalita a partire dal 1997. Dopo il rinnovo contrattuale, nel 2001, il trend di crescita comincia a superare i parametri del 1993. Gli ultimi tre anni mostrano quindi livelli retributivi che indicano incrementi - in termini reali - che vanno dall'1 all'8%.
Anche in questo caso è il livello iniziale delle retribuzioni a far registrare le variazioni più consistenti: +8% per la scuola materna e elementare, +7% per la scuola media e superiore. Per chi ha almeno 15 anni di insegnamento alle spalle, la crescita è di poco inferiore (circa il 5%). Le cose vanno diversamente per chi ha la massima anzianità di servizio. Un maestro elementare ha in busta paga il 2% in più rispetto a quanto prendeva dieci anni fa, mentre un professore di scuola media, che fino al 2002 aveva uno stipendio in termini reali pari a quello del '93, dallo scorso anno ha un incremento in busta paga dell'1,52%. Situazione analoga per un professore di liceo che può 'spendere' in più l'1,39% rispetto a dieci anni fa.

5/9/2004


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