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Gazzetta del Mezzogiorno-MaterA-"Dove finirà la scuola?"

lo sciopero e una grande manifestazione a Roma "Dove finirà la scuola?" Preoccupazioni per la riforma e la Finanziaria materaUn centinaio di materani hanno partecipato ieri a Roma alla...

17/11/2004
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La Gazzetta del Mezzogiorno

lo sciopero e una grande manifestazione a Roma

"Dove finirà la scuola?"

Preoccupazioni per la riforma e la Finanziaria

materaUn centinaio di materani hanno partecipato ieri a Roma alla manifestazione contro la politica scolastica nazionale. Due gli autobus che sono partiti dal capoluogo (cinque quelli avviatisi da Potenza) diretti nella capitale dove si è tenuto il corteo di protesta che da piazza Bocca della Verità si è poi conclusa in piazza Navona. In prima fila gli iscritti a Cgil, Cisl e Uil per porre il problema del contratto, del piano investimenti e di sistema formativo pubblico di qualità. Ma non c'è solo questo, dice Eustachio Nicoletti, segretario provinciale della Federazione dei lavoratori della conoscenza aderente alla Cgil, con gli altri materani a Roma, "perchè a completare il quadro contribuisce il recente maxiemendamento del Governo che nella Finanziaria prevede altri 14 mila posti di lavoro "tagliati" per il prossimo anno, che si aggiungono agli oltre 7 mila insegnanti di inglese e ai 3.200 collaboratori scolastici già inseriti nella lista nera. Insomma, la scuola continua ad essere fonte di economie. È la goccia che fa traboccare un vaso abbondantemente colmo di disagi, contraddizioni, colpi bassi che le impediscono di recitare il ruolo che dovrebbe competergli nella nostra società". A Roma l'enorme serpentone di manifestanti, mentre negli istituti materani lo sciopero degli insegnanti e del personale scolatico che ha registrato un gran numero di adesioni. Per i dati precisi di partecipazione bisogna tuttavia attendere oggi, dopo che ieri tutte le scuole hanno provveduto a comunicarli al ministero e oggi dovrebbero essere resi noti, ma dalle prime voci l'adesione sarebbe significativa, in un contesto nazionale dove pare si siano raggiunti livelli assolutamente alti. ARoma, dietro allo striscione dei sindacati confederali, c'era anche Giulio Arenella, responsabile provinciale della Cisl Scuola, il quale sottolinea come "nemmeno il maltempo abbia fermato la protesta. È stata una partecipazione di massa per ribadire la contrarietà al disegno di sgretolamento della scuola italiana. A scelte irresponsabili di tagliare il personale, gli investimenti nella formazione, nell'Università e nella ricerca non possono non si può che rispondere con la mobilitazione sociale". Il contratto della scuola scaduto a dicembre scorso e una legge che interviene sullo stato giuridico degli insegnanti, segnalano i sindacati, sono i motivi centrali della protesta di ieri, che segue alle precedenti mobilitazioni dell'11 ottobre, del 20 e 29 ottobre giorni in cui i lavoratori della scuola hanno svolto esclusivamente le attività obbligatorie, nel rispetto dei regolamenti. L'invito che questo sciopero "formalizza" è quello di un ripensamento di una "devolution" che finirà "per assestare un corpo mortale alla scuola italiana, essendo previsto il passaggio delle competenze alle Regioni dando così luogo alla nascita di venti sistemi scolastici differenziati". Emilio Salierno


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