Gazzetta del Mezzogiorno-"Lunedì scuole chiuse contro politica dei tagli"
Invito allo sciopero rivolto da Flc-Cigl, Cisl e Uil "Lunedì scuole chiuse contro politica dei tagli" Scuole completamente chiuse. Per dare un segnale di compattezza al governo. E' l...
Invito allo sciopero rivolto da Flc-Cigl, Cisl e Uil
"Lunedì scuole chiuse contro politica dei tagli"
Scuole completamente chiuse. Per dare un segnale di compattezza al governo. E' la sfida lanciata ieri mattina dalle segreterie regionali di Flc-Cgil, Cisl e Uil rivolta agli operatori del mondo dell'istruzione. Lunedì prossimo capi d'istituto, docenti, assistenti tecnici e amministratori, collaboratori scolastici incroceranno le braccia. A Roma sfilerà il corteo di quanti rifiutano la politica dei tagli e di quelle che considerano restrizioni all'autonomia e alla sovranità della scuola. Da Bari sono pronti a partire 15 pullman, ma le adesioni continuano ad arrivare. Gianni Milici e Attlio D'Ercole, rispettivamente segretari regionali di Flc-Cgil e Cisl settore scuola, sintetizzano le ragioni dello sciopero: "Apertura delle trattative contrattuali; incremento retributivo; rinnovo del contratto dei dirigenti scaduto il 31 dicembre 2001". E poi le richieste: "Impegno a interrompere una politica contrassegnata da tagli di risorse economiche e di risorse d'organico docente ed ata; avvio di una reale politica di investimenti pluriennali a sostegno della scuola pubblica; definizione delle immissioni in ruolo del personale su tutti i posti vacanti e disponibili e attivazione dei corsi di abilitazione previsti dalla legge". La protesta mira inoltre a rivendicare la garanzia del diritto all'istruzione per tutti gli alunni diversamente abili, con l'attivazione dei posti di sostegno necessari; la salvaguardia dell'offerta formativa; il rifiuto della proposta di tutor definita dall'Atto di Indirizzo che gerarchizza la funzione docente, rompe la collegialità, indebolisce il rapporto con studenti e famiglie; la salvaguardia dell'autonomia scolastica e il rispetto del contratto di lavoro. In merito al carattere nazionale del sistema di istruzione, minato dalla devolution, i rappresentanti sindacali denunciano la mancanza degli accreditamenti dei centri di formazione professionale che, con l'entrata in vigore del doppio canale per le superiori - previsto dalla legge di riforma - dovrebbero inserirsi nel percorso formativo degli studenti.a.f.