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Gazzetta del Mezzogiorno-La Cisl al ministro Moratti "Gli insegnanti sono sempre più scontenti"

Critiche dopo le affermazioni in conferenza stampa La Cisl al ministro Moratti "Gli insegnanti sono sempre più scontenti" Secondo l'abituale copione di questi ultimi anni - fatto di ...

19/09/2005
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La Gazzetta del Mezzogiorno

Critiche dopo le affermazioni in conferenza stampa

La Cisl al ministro Moratti "Gli insegnanti sono sempre più scontenti"

Secondo l'abituale copione di questi ultimi anni - fatto di rituali, rassicuranti e compiaciute dichiarazioni ufficiali - puntualmente oggi, con la sua conferenza stampa sull'avvio del nuovo anno scolastico, il Ministro Moratti in modo autoreferenziale, senza che le si ponesse alcuna ombra di dubbio, ha disegnato una realtà scolastica priva di problemi e positiva a tutto tondo. Almeno stando a ciò che sostiene la Cisl Scuola. Un'attenta analisi della situazione scolastica nel nostro Paese marca la distanza dalle affermazioni del ministro e evidenzia, purtroppo, che nell'avvio del nuovo anno scolastico si ripropongono incertezze e tensioni di diversa natura e ci segnala una non diminuita sofferenza per le carenze ancora vistose di organico. Le nuove assunzioni sono risultate del tutto inefficaci per far fronte alle esigenze della scuola che corre così seri rischi di funzionalità. A parere della CISL Scuola a questa ragione se ne aggiungono altre e tutte di segno negativo, per cui l'anno scolastico fin dal suo inizio presenta aspetti problematici e preoccupanti: una continuità educativa interrotta in tante scuole per il continuo balletto delle nomine a tempo determinato che dimostra come le immissioni in ruolo siano del tutto insufficienti a fronte di un organico che richiede maggiori docenti; una riforma avviata nel primo ciclo con tanti guasti provocati dal decreto attuativo con l'introduzione di innovazioni non partecipate e non condivise, che stanno mettendo in discussione lo sperimentato modello cooperativo nell'esercizio della funzione docente, attuato finora all'insegna della corresponsabilità educativa; una debolissima garanzia del tempo pieno, reso in tantissime situazioni impraticabile per la decurtazione degli organici; un graduale e progressivo ingessamento dell'autonomia scolastica con la tempesta di adempimenti esecutivi e con un consistente aggravio nella gestione dei servizi amministrativi ed ausiliari, a fronte di una pesante e sistematica riduzione del personale ATA; una caparbia e colpevole volontà di introdurre sperimentalmente il "nuovo" modello del 2° ciclo d'istruzione, ignorando che la vera sperimentazione è quella che parte dalle esperienze di una scuola agita secondo quanto correttamente previsto dal dPR 275/1999, condizionando tempi e modalità di discussione in sede parlamentare e non tenendo in alcun conto il no deciso pronunciato dalla Conferenza delle Regioni. Questo, stando sempre a quanto sostiene la Cisl Scuola, è il quadro poco confortante della situazione, tanto che avrebbe dovuto suggerire maggiore prudenza da parte di chi governa quando continua, senza una minima ombra di dubbio, a definirla rosea e idilliaca con inopportuni e ripetuti messaggi mediatici. La scuola pubblica statale è in grave difficoltà e avrebbe bisogno di ben altra attenzione politica. La CISL Scuola, pertanto, di fronte ad un panorama così poco promettente e per di più aggravato dalla sempre più scarsa disponibilità di risorse destinate alla scuola, con un personale investito sempre più da maggiori responsabilità e carichi di lavoro, senza che vi siano riconoscimenti professionali ed economici - il contratto per il 2° biennio economico è ancora da venire - chiede che siano dati segnali certi di una reale volontà di governare e sostenere, in controtendenza, il rilancio dell'istruzione e della formazione nel nostro Paese. D.Copp.


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